Liceo Mancini, genitori in rivolta e la Provincia fa ricorso al Riesame

Liceo Mancini, genitori in rivolta e la Provincia fa ricorso al Riesame
«Le conclusioni a cui giunge il Gip nel provvedimento di diniego all'istanza di dissequestro e cioè che la non conformità di un edificio alla normativa...

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«Le conclusioni a cui giunge il Gip nel provvedimento di diniego all'istanza di dissequestro e cioè che la non conformità di un edificio alla normativa sismica si traduce in una violazione delle regole tecniche di edificazione e, di conseguenza, in un pericolo di crollo, che si concretizza solo in occasione dei terremoti, ma assume comunque carattere permanente, data l'imprevedibilità, delle azioni sismiche, sono affermazioni del tutto prive di fondamento normativo. Per gli edifici preesistenti alla normativa antisismica, infatti, non esistono requisiti minimi da rispettare. Del resto, come si può pensare che un edificio realizzato prima possa soddisfare i requisiti di una legge in materia successiva?».


A mettere nero su bianco perplessità dubbi e obiezioni sull'operato del gip Vincenzo Landolfi, che ha rigettato l'istanza di dissequestro della sede storica del liceo scientifico Mancini, è il comitato dei genitori. L'organismo spontaneo che rappresenta una larga fette delle famiglie degli studenti non ci sta e scrive una lunga e articolata missiva per avere finalmente una parola di chiarezza sulla vicenda. Ed è su questo terreno che vengono invitati i destinatari della nota: il presidente del Tribunale di Avellino, Vincenzo Beatrice, il giudice coordinatore della sezione Gip, Antonio Sicuranza, il procuratore, Rosario Cantelmo, il prefetto, Maria Tirone, e il presidente della Provincia, Domenico Gambacorta. Per il comitato il dispositivo di rigetto non convince e, a quanto pare, lascia perplessi anche diversi ingegneri loro consulenti. «L'incidente probatorio scrivono si è concluso con una pronuncia da parte del consulente tecnico incaricato dal Gip, l'ingegnere Maurizio Perlingieri, con un parere addirittura migliorativo rispetto alle conclusioni a cui era giunto il professore Luigi Petti, escludendo qualsiasi rischio di crollo. In particolare sui carichi gravitazionali Perlingieri conclude che non sussistano situazioni tali da determinare condizioni di pericolo di crollo per la costruzione, a meno del solaio della palestra, già chiusa. Mentre sulla parte sismica il ctu afferma che dalla normativa vigente si evince che non sussiste l'obbligo immediato di intervento in caso di inadeguatezza di un opera rispetto alle azioni ambientali, ma solo un obbligo di programmazione degli interventi stessi».
 

Nella missiva, inoltre, il comitato sottolinea come si siano espressi in maniera ancora più favorevole anche i professori universitari Sergio Lagomarsino e Bruno Calderoni, consulenti della Provincia e tra i massimi esperti nazionali nel campo degli edifici in muratura, nella loro relazione accompagnatoria alla richiesta di dissequestro. Entrambi, concordi sulle conclusioni a cui giunge il perito del Tribunale, «insistono sul fatto che non è assolutamente corretto affermare che l'edificio non ha i requisiti minimi di idoneità sismica per l'impiego come edificio scolastico, atteso che non esistono i requisiti minimi di idoneità sismica poiché non sono definiti né dalle normative vigenti né dalla comunità scientifica». «L'approccio del gip conclude la nota - imporrebbe la chiusura di tutti gli edifici esistenti ad utilizzo pubblico, a partire dallo stesso Tribunale. Per questo motivo invitiamo i genitori degli studenti di tutte le altre scuole a presentare un esposto presso la Procura della Repubblica affinché venga accertata la non rispondenza dell'edificio alla normativa sismica vigente e pertanto ne venga dichiarata l'inagibilità, al fine di preservare la paventata incolumità fisica dei propri figli».
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Il Mattino