Caos riscossioni, la sfida anti-evasori di Assoservizi

Caos riscossioni, la sfida anti-evasori di Assoservizi
Stanare gli evasori per risollevare le casse dell'ente. Invertire la rotta della riscossione dei tributi comunali dove, oggi, dati alla mano, a non pagare è quasi un...

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Stanare gli evasori per risollevare le casse dell'ente. Invertire la rotta della riscossione dei tributi comunali dove, oggi, dati alla mano, a non pagare è quasi un contribuente su due.


«Assoservizi» è pronta a raccogliere la sfida appena lanciata in via ufficiale dal Comune di Avellino. L'obiettivo è vitale perché il default resta dietro l'angolo. E diventerà realtà se Piazza del Popolo non riuscirà a rispettare il piano di rientro del pre-dissesto, che si basa proprio sul recupero di circa 20 milioni dalle tasse. Attilio Ortenzi, numero uno del concessionario che già gestisce i tributi minori dell'ente e che salvo colpi di scena sarà incaricato di gestire anche Imu e Tari, non si nasconde: «Per contratto, abbiamo l'obbligo di rispondere alla chiamata dell'ente».
 
E fissa già un obiettivo di massima: «I dati del bilancio di Piazza del Popolo sono pubblici ricorda e dicono che oggi l'ammontare delle riscossioni si attesta sul 55 per cento del totale. Noi stimiamo di poter raggiungere lo standard che già rispettiamo a L'Aquila, una realtà affine a quella avellinese anche per la tipologia dei contribuenti. Lì siamo alla soglia del 90 per cento. Ovviamente precisa se il Comune di Avellino ce lo chiederà, dovremo far parlare i fatti».

E il Comune, che sta valutando solo la procedura di legge più idonea per l'estensione contrattuale, lo ha già chiesto per iscritto nella delibera approvata nell'ultima giunta comunale. L'amministrazione Festa prende atto del piano di riequilibrio approvato, nel quale è scritto che l'ente dovrà recuperare nel prossimi 10 anni 14 milioni in più dai tributi e 5 dalla lotta all'evasione. E sottolinea pure lo stato di sfacelo vero e proprio in cui versa il settore comunale: «Attualmente - si legge - l'ufficio tributi è composto da 9 dipendenti, di cui 2 prossimi al pensionamento e 1 part-time prossimo alla scadenza del contratto. Non vi sono, all'interno dell'ufficio, professionalità idonee per garantire un buon servizio di riscossione delle entrate comunali». Inoltre, l'ufficio risulta sprovvisto di un software adeguato che interagisca con le altre banche dati dell'ente». Per finire, viene evidenziato che «il responsabile dell'ufficio ha segnalato il rischio che, entro la fine dell'anno corrente, non si riesca a notificare avvisi di accertamento relativi ad annualità di tributi prossimi alla prescrizione». In pratica, si perderà per sempre almeno un milione di euro. Così il Comune ha approvato la delibera che stabilisce di indire una gara per portare all'esterno tutto il lavoro per non meno di 5 anni e, nel frattempo, di procedere «all'affidamento temporaneo, della durata di un anno, anche eventualmente mediante estensione contrattuale».


Toccherà dunque ad «Assoservizi» sostituire nell'immediato il settore comunale. Ma non è detto che poi la società di Attilio Ortenzi non possa partecipare anche alla gara. Il numero uno dell'azienda, nel frattempo, rivendica i dati relativi alla riscossione dei tributi minori di Piazza del Popolo: «Stiamo già registrando performance migliori di quelle dell'ente. Andiamo meglio sull'accertato e, quanto alla riscossione dei canoni di locazione degli alloggi, siamo passati dal 60 per cento al 95 per cento». Ortensi, dunque, vede la possibilità di ottenere forti incassi anche su Tari e Imu. E rilancia sulla necessità di fare presto per nono perdere 1 milione di euro sulle imposte a rischio prescrizione di 5 anni fa: «Non solo c'è il tempo per recuperarle, perché alla fine dell'anno mancano tre mesi. Ma è un preciso dovere. Bisogna accelerare». Sotto l'amministrazione Foti, che tentò la stessa procedura, l'iter fu ostacolato dalle durissime rimostranze dell'opposizione, che puntò l'indice contro l'alta percentuale di profitti incassati da «Assoservizi» come aggio sulle riscossioni. Ortenzi, dunque, chiarisce: «Già all'epoca riuscimmo a trovare poi un'intesa. Nel caso in cui saremo chiamati dal Comune assicura faremo lo stesso, basandoci sugli importi previsti dal mercato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino