Carabinieri, decide il gip sulla loro archiviazione

Nel processo sulle aste sono accusati di falso

Il tribunale di avellino
Fissata l'udienza camerale per i tre carabinieri del comando provinciale di Avellino accusati di falso ideologico in atto pubblico, corruzione, abuso d'ufficio e violenza...

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Fissata l'udienza camerale per i tre carabinieri del comando provinciale di Avellino accusati di falso ideologico in atto pubblico, corruzione, abuso d'ufficio e violenza privata. Udienza necessaria dopo che l'avvocato Carlo Taormina ha presentato l'opposizione alla richiesta di archiviazione depositata dal pubblico ministero Cecilia Annecchini. Dunque sarà il gip Marcello Rotondi, il 31 maggio prossimo, a dover decidere sulla fondatezza della richiesta di archiviazione ritenendo lineare e corretta la condotta dei militari del nucleo operativo del comando provinciale di Avellino. La circostanza che il pubblico ministero, investito dell'indagine, avesse presentato richiesta di archiviazione, ritenendo le accuse a carico dei carabinieri infondate, emerse nel corso dell'ultima udienza celebrata il 10 marzo scorso davanti tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduto dal giudice Roberto Melone.

Richiesta di archiviazione ad avviso dell'avvocato Taormina «fulmineamente formulata dal pubblico ministero nel procedimento in cui sono indagati tre carabinieri del Comando Provinciale di Avellino con le accuse di turbativa d'asta, associazione a delinquere. Indicate le carenze, le omissioni, le misinterpretazioni dovute anche alla carenza di atti a cagione della non esaustiva trasmissione di essi da parte delle direzioni distrettuale antimafia di Napoli».
Che aggiunge: «La richiesta di archiviazione, tra l'altro e sempre in carenza degli atti formatisi nel processo principale, premia il coraggio e la determinazione dei testimoni che hanno inteso agire per il rispetto e per il ristabilimento della verità pure di fronte a potenti autorità dello Stato, con la prospettazione della celebrazione di un processo a loro carico per calunnia».

L'avvocato Taormina ha inoltre fornito nell'atto di opposizione ulteriori spunti investigativi, indicando anche dei nuovi testimoni da escutere, in grado di riferire circostanze utili. Tra loro è stato indicato anche il pubblico ministero Henry John Woodcock «giacché precisa l'avvocato Taormina - nessuno meglio di lui sa come siano andate le cose a non mancherà di dare un contributo all'accertamento della verità e dei reali comportamenti tenuti dai carabinieri, essendo suo supremo interesse conoscere le loro condotte». Il procedimento penale a loro carico è stato aperto dopo l'escussione in aula del teste Ciriaco De Nardo che riferì di aver dapprima firmato un verbale di sommarie informazioni e di essere stato successivamente richiamato per firmarne un altro ex novo.

Il tribunale di Avellino in quella sede si chiedeva dove fosse finito il primo verbale. Al termine dell'escussione di De Nardo e di sua figlia Caterina, furono trasmessi gli atti alla procura della repubblica di Avellino, con il sospetto che un atto fosse stato soppresso. Intanto dopo il rigetto da parte del presidente del tribunale, Vincenzo Beatrice, della dichiarazione di astensione del collegio giudicante, la Camera Penale Irpina ha proclamato l'astensione dalle udienze dal 12 al 18 aprile.
 

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Il Mattino