OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Vendite al palo, svendite dietro l'angolo. Su 33 milioni di beni inseriti nel piano di alienazione del patrimonio, il Comune ne ha incassato solo 1 in 3 anni. Ma nel prossimo piano, che sarà allegato al Bilancio di previsione, l'amministrazione vaglia di adeguarsi alla clausola, prevista già nel regolamento dell'ente, che prevede la possibilità di abbassare tutti i prezzi fissati di un ulteriore 10 per cento. Ovviamente per far cassa. Intanto, il nulla di fatto sulle vendite compresa la cessione di Palazzo di Città alla Guardia di Finanza - fa il paio con i mancati incassi delle pochissime strutture date in gestione. Non c'è solo lo stadio «Partenio», dove il Comune avanza canoni per 1,1 milioni di euro e altri 700.000 euro di tasse. Ma a anche il Palazzetto dello Sport, che non produce reddito. Numeri e disfunzioni nella gestione del settore sono emersi chiaramente, ieri mattina, ne corso della commissione Bilancio. Con uno scontro tra maggioranza e opposizione che, alla fine, ha portato i due componenti festiani, Giovanni Cucciniello e Luigi Preziosi, a lasciare la riunione. Come prima aveva fatto anche il petittiano, Carmine Montanile. Facendo venir meno il numero legale. Ma l'informativa del funzionario del settore, Mastantuoni, e dei dirigenti Smiraglia e Marotta, al Patrimonio e alle Finanze, è stata sufficiente.
Rispetto al nulla di fatto delle vendite, che pesa sul piano di rientro del predissesto del Comune, ci sono comunque circa 30 richieste di inquilini degli alloggi popolari, interessati ad un possibile riscatto degli appartamenti.
LEGGI ANCHE Avellino, raid a piazza Libertà; Negrone accusa: «Vogliono colpirci»
«Queste gestioni si chiede provocatoriamente Giordano sono in linea con le percentuali previste per al sostenibilità delle casse comunali? E chi si occupa della custodia del bene?». Sul punto, l'assessore allo Sport, Giuseppe Giacobbe, ammette che «il custode non c'è da due anni per carenza di personale, e che le società che occupano il Palazzetto stanno rimediando con un'autogestione». Ma l'assessore, al netto dei numeri negativi riportati da Giordano, assicura: «Sia con il Palazzetto che con la palestra comunale e con la tensostruttura del campo Coni, rientriamo pienamente nella copertura comunale del 36 per cento prevista dalla legge». Mentre la maggioranza, con il consigliere di «Viva la Libertà», Giovanni Cucciniello, prova a smorzare ricordando che «gli ultimi due anni, all'insegna della pandemia, non sono stati congiunturalmente favorevoli alla vendita e alla valorizzazione del patrimonio». Ma gli effetti di tutto questo rischiano seriamente di riflettersi sul bilancio dell'ente, visto che le previsioni di incasso erano multimilionarie. Amalio Santoro, capogruppo di «SiPuò», tira efficacemente i fili del ragionamento: «Tutti gli ultimi piani comunali di rientro dal disavanzo sono stati costruiti sull'alienazione dei beni. Nell'ultimo, c'erano quasi 22 milioni di euro di previsione di incassi. Se vendiamo l'uno per cento dei beni, questo rientro dal predissesto in tempi rapidi, tante volte sbandierato dall'amministrazione, andrà a farsi benedire. Così avverte - non ne usciamo».
Il Mattino