Covid ad Avellino, vaccini agli over 40 ma le dosi viaggiano a velocità variabile

Covid ad Avellino, vaccini agli over 40 ma le dosi viaggiano a velocità variabile
Chiamati all'appello i cittadini dai 40 ai 49 anni. Nella giornata di ieri, l'Asl di Avellino ha convocato, per la prima volta dall'inizio della campagna vaccinale...

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Chiamati all'appello i cittadini dai 40 ai 49 anni. Nella giornata di ieri, l'Asl di Avellino ha convocato, per la prima volta dall'inizio della campagna vaccinale anticovid, gli ultraquarantenni. Quasi tutti sono residenti in Alta Irpinia e in Baronia afferenti ai centri vaccinali di Ariano Irpino, Lioni, Montella, Sant'Angelo dei Lombardi, Vallata, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Flumeri. Con la sola eccezione di quelli afferenti al centro vaccinale di Mercogliano, residenti tra Summonte, Mercogliano (dose anche al sindaco Vittorio D'Alessio), Ospedaletto d'Alpinolo e Sant'Angelo a Scala.

Gli over 40 sono stati gli ultimi ad aver avuto il via libera all'adesione sulla piattaforma regionale Soresa: per chi non l'avesse ancora fatto, è ancora possibile registrarsi al link: adesionevaccinazioni.soresa.it/adesione/cittadino.
In Irpinia, dunque, si continua a viaggiare a due velocità. Infatti, negli altri centri, la maggior parte, restano da smaltire le liste di prenotazione dei cittadini nella fascia di età dai 50 ai 59 anni. E in alcune sedi, quella di Avellino in particolare, ci sono anche arretrati più datati.

Nel capoluogo attendono di essere vaccinati molte persone nella fascia di età dai 60 ai 79 anni (tra questi anche soggetti fragili e non deambulanti). Si tratta di coloro che hanno chiesto - o ai quali è stata imposta - una riprogrammazione dell'appuntamento: un migliaio di cittadini che sembrano essere scomparsi dal sistema informativo dell'Asl. In prima convocazione, sono stati tutti rispediti a casa o per errori in fase di prenotazione o perché non idonei al tipo di vaccino quel giorno in uso (quasi sempre AstraZeneca). Quindi, per molti, è iniziata un'odissea: tra e-mail e telefonate al call center (con il quale è quasi impossibile parlare).

Altra nota dolente. Come nel resto della regione, anche in Irpinia cominciano a scarseggiare le dosi del vaccino Pfizer-BionTech. Tuttavia, la penuria non dovrebbe provocare un blocco della campagna (come è successo a Napoli) in quanto nella giornata odierna l'Asl potrebbe dedicarsi esclusivamente ai richiami (le cui dosi sono accantonate preventivamente) per poi riprendere a pieno ritmo già domani. Quando è previsto un consistente rifornimento del siero statunitense che sarà consegnato all'ospedale Frangipane di Ariano Irpino (hub provinciale per lo stoccaggio e la conservazioni dei box vaccinali): 15 pizze da 195 flaconi ognuna per un totale di 17mila 550 dosi.

Che le dosi Pfizer iniziassero a scarseggiare era già chiaro domenica, quando l'Asl di Avellino ha sospeso la somministrazione delle dosi in 4 centri vaccinali: Ariano Irpino (Palazzetto dello sport), Flumeri, Mirabella Eclano e Moschiano. Nei 18 centri attivi (la domenica riposa il drive through della caserma Berardi di Avellino e anche le 16 unità mobili che fanno le iniezioni a domicilio) sono state fatte 3mila 249 dosi di vaccino. Così suddivise: 210 ad Altavilla Irpina, 216 ad Ariano Irpino, 208 ad Atripalda, 694 ad Avellino, 83 a Bisaccia, 169 a Cervinara, 234 a Grottaminarda, 108 a Lioni, 126 126 a Mercogliano, 160 a Montefalcione, 135 a Montella, 117 a Montemarano, a Monteforte Irpino, 213 a Montoro, 121 a Mugnano del Cardinale, 109 a Sant'Angelo dei Lombardi, 120 a Solofra e 100 a Vallata. Ieri, stop soltanto a Bisaccia e 3mila 731 dosi programmate nelle sedi operative.

Tutto fermo sul fronte degli «open day» che tutte le altre Asl campane hanno promosso nei giorni scorsi (con ottima affluenza ovunque) e nessun riscontro da parte della direzione strategica di via Degli Imbimbo rispetto alla proposta dei centri vaccinali di comunità avanzata dai piccoli comuni e avallata anche dal commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo. Per accelerare le operazioni si sono fatti avanti i sindaci di Volturara e Aiello del Sabato che hanno reperito strutture e personale (un centinaio di volontari) per attivare altri punti vaccinali. Il progetto di vaccinazione di comunità ha trovato la condivisione del presidente della commissione regionale Sanità, Enzo Alaia, e successivamente anche del commissario nazionale all'emergenza Figliuolo. Tuttavia, a due mesi ormai dalla formulazione della proposta l'Asl di Avellino non ha ritenuto di prenderla in considerazione e di dare un riscontro alle comunità che, nel frattempo, hanno investito risorse per attrezzare le sedi e reperire il personale necessario al suo funzionamento. 

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Il Mattino