Le mascherine resistono Avellino rimane prudente

Le mascherine resistono Avellino rimane prudente
Nonostante le temperature africane, la mascherina resta il miglior alleato degli avellinesi nella lotta al Covid. Complice la paura del virus, in particolare della variante Delta...

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Nonostante le temperature africane, la mascherina resta il miglior alleato degli avellinesi nella lotta al Covid. Complice la paura del virus, in particolare della variante Delta che ha fatto già capolino in Campania, ma anche il timore di incorrere in multe fino a mille euro, nel primo giorno di zona bianca e allentamento delle misure di sicurezza anti covid a livello nazionale gli avellinesi preferiscono sposare la linea della prudenza e rispettare l'ultima ordinanza regionale.

Da ieri e fino al 31 luglio infatti mentre nel resto d'Italia decade l'obbligo di coprire naso e bocca all'aperto, in Campania bisogna continuare ad indossare la mascherina non solo nei luoghi chiusi, in particolare nei centri urbani, nelle piazze e in generale in quei posti e situazioni in cui non è possibile mantenere il distanziamento interpersonale. E così è bastato monitorare le strade dello shopping e dello struscio, da Corso Europa a Piazza Libertà, da Corso Vittorio Emanuele a Viale Italia, per osservare un comportamento generalmente improntato alla prudenza. C'è chi preferisce indossare la mascherina chirurgica, per molti più sopportabile sotto il sole cocente di questi primi giorni di estate, chi continua a sfoggiare le mascherine maggiormente filtranti perché ritenute migliori, chi scopre un po' il naso durante la quotidiana passeggiata lungo Corso Vittorio Emanuele o Piazza Libertà e chi la porta sotto il mento pronto ad alzarla alla vista di una pattuglia della polizia municipale o prima di entrare in un negozio.

In linea di massima gli avellinesi preferiscono continuare a proteggersi contro il virus anche all'aperto. A dimostrazione che la linea della prudenza ha la meglio soprattutto durante le ore diurne e nella prima serata, i dati della Municipale, che nella giornata di ieri non ha elevato sanzioni. Nonostante le polemiche politiche seguite alla decisione del governatore De Luca di firmare, come spesso accaduto in questi mesi di emergenza sanitaria, un'ordinanza più restrittiva rispetto a quella del Ministero della Salute, l'interpretazione data alla norma regionale è chiara: in Campania l'utilizzo della mascherina resta obbligatorio anche all'aperto fino al 31 luglio. «Al netto di qualche disguido registrato all'uscita da ristoranti o bar e loro pertinenze esterne, quando capita di abbassare la mascherina magari per fumare una sigaretta, non abbiamo riscontrato particolari criticità nelle zone maggiormente controllate, in particolare l'isola pedonale e le strade del centro», spiega il comandante della Polizia Municipale Michele Arvonio. «L'ordinanza regionale impone l'obbligo di mascherina anche all'aperto e gli avellinesi la stanno rispettando anche con il supporto dei nostri agenti che sono soliti invitare ad indossare correttamente il dispositivo chi magari in un momento di distrazione lo abbassa, ma sono pronti a multare chi dovesse rifiutarsi di farlo. Anche nei mesi scorsi non abbiamo riscontrato grosse criticità - prosegue il capo dei Caschi Bianchi - al netto di qualche assembramento che si registra soprattutto nelle ore serali e notturne e che vede protagonisti solitamente ragazzi molto giovani, la comunità avellinese ha adeguato il suo stile di vita e le sue abitudini al rispetto delle restrizioni necessarie a fronteggiare l'emergenza sanitaria».

Un invito a non abbandonare la mascherina a terra, per strada o nei parchi, arriva anche dal circolo locale di Legambiente che aderisce all'indagine Covid litter lanciata dall'associazione nazionale per monitorare l'abbandono in strada dei dispositivi di sicurezza destinati a diventare rifiuti. Armati di guanti e sacchi per i rifiuti, i volontari del circolo L'Alveare hanno ripulito da mascherine e guanti monouso le aree verdi di Via Palatucci, via Colombo e via Morelli e Silvati. «I dati avellinesi sull'abbandono di mascherine e dispositivi - spiega il responsabile Antonio Di Gisi - confluiranno nel report di Legambiente che fotograferà la situazione in tutti i comuni italiani. L'invito è quello a non buttare a terra un dispositivo che serve a proteggerci e salvare vite umane. Meglio tenere la mascherina in volto, che gettarla a terra».
 

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Il Mattino