Fondazione della Cultura, blitz di Festa e l'opposizione insorge: «Scorretto»

Fondazione della Cultura, blitz di Festa e l'opposizione insorge: «Scorretto»
Blitz dell'amministrazione comunale per portare in aula lo Statuto della Fondazione della Cultura. Il contenitore istituzionale voluto dal sindaco Gianluca Festa per gestire...

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Blitz dell'amministrazione comunale per portare in aula lo Statuto della Fondazione della Cultura. Il contenitore istituzionale voluto dal sindaco Gianluca Festa per gestire con pieni poteri tutto ciò che accadrà d'ora in poi al Teatro «Gesualdo», all' Eliseo, a Villa Amendola e Casina del Principe approderà a sorpresa domani in Consiglio comunale. L'ordine del giorno è stato aggiunto senza preavviso al già ricchissimo menu dell'assise dal presidente, Ugo Maggio. Atti depositati all'ultimo secondo nella giornata di venerdì, senza alcun confronto preventivo con i consiglieri. Oltre tutto, l'approvazione del contestatissimo Statuto che accentra ogni decisione nelle mani del sindaco, redatto dal notaio Pellegrino D'Amore, arriva in aula insieme alle pratiche vitali per l'amministrazione del Bilancio Consuntivo e Previsionale. Con margini di confronto, dunque, particolarmente ridotti anche in aula. Ed esplode l'ira dell'opposizione.

Luca Cipriano non ci gira intorno: «E' una lottizzazione culturale gravissima. Sarebbe importante che ci fosse una levata di scudi contro questo percorso autarchico e che la Fondazione venisse respinta». Invece la maggioranza sembra avere numeri saldi, anche se non ha detto ancora una sola parola sul progetto». Il metodo è oggettivamente discutibile: «L'inserimento dell'ordine del giorno aggiuntivo - denuncia il capogruppo di «MaiPiù» - è arrivato venerdì pomeriggio, con documenti e allegati non facilmente accessibili, per una discussione fissata domani». Poco meno di mezza giornata a disposizione dei consiglieri per studiare le carte di un progetto mastodontico. La Fondazione sarà costituita si legge nello Statuto «fino al 2060» e gestirà tutte le attività culturali delle principali strutture della città «da sola o in collaborazione con altri soggetti, pubblici e privati». Un contenitore che affiderà dunque progetti culturali per milioni di euro, che potrà avere contributi economici e dare incarichi, e che, dal punto di vista della sua governance, avrà un Consiglio di amministrazione che farà capo al sindaco. Il primo cittadino, in questo caso Gianluca Festa, nominerà su base fiduciaria altri 2 dei 5 membri totali del Cda, e si legge ancora nello Statuto - «nei primi sei mesi di vita della Fondazione di Partecipazione, nelle more della nomina dell'intero Consiglio di Amministrazione, potrà operare con pieni poteri». Infine, sempre «su base fiduciaria», Festa nominerà anche il direttore generale, stabilirà il suo compenso come presidente del Cda, e «sorveglierà il buon andamento della fondazione».

«Una Fondazione Festacentrica, che non garantisce partecipazione. denuncia ancora Cipriano Il sindaco tenta il blitz su uno statuto nato nell'ombra, portato alla chetichella in Consiglio, con una carenza di discussione e prospettiva che è la cifra distintiva dell'agire di questo esecutivo. Noi consiglieri - chiosa no abbiamo avuto la possibilità di studiare ed esprimerci, ma daremo battaglia». Ed ancora: «Non se ne conoscono i soci, nè i privati che investiranno o la partecipazione regionale. Sarà il solito carrozzone. I noti yes man della maggioranza chiosa la approveranno senza nemmeno conoscerla, come sempre». Rilancia con forza il capogruppo di «SiPuò», Amalio Santoro, che innanzitutto avanza una proposta: «Rispetto a questa incredibile integrazione dell'ordine del giorno all'ultimo secondo, mi aspetto almeno che la Fondazione si discuta mercoledì, in seconda convocazione. Un argomento così importante non può essere affrontato insieme ai bilanci, che da soli necessitano di una valutazione lunghissima». Nel merito, anche Santoro mostra sconcerto: «Capisco che la maggioranza sia abituata ad approvare le pratiche senza nemmeno guardale e ormai non ci sorprende più nulla. Ma questa è una scorrettezza istituzionale assurda. Siamo davvero al colpo di mano. Ci vorrebbe un po' di rispetto e di buon senso, siamo alla barbarie istituzionale. - conclude il capogruppo - E intanto i contenitori culturali della città sono in agonia».

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Il Mattino