«Il Sud deve diventare la più grande industria di turismo in Europa». Lo dice Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro,...
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«Il Sud non lo aiutiamo solo con la risoluzione delle crisi industriali ma anche con un piano di sviluppo», ha detto il vicepremier annunciando le linee guida del suo mandato: «Grazie alle energie rinnovabili e agli investimenti nell'auto elettrica gli stabilimenti del Sud devono riprendere linfa vitale e devono ricominciare a dare posti di lavoro. Questo è un piano industriale che porteremo avanti nei prossimi anni: un piano politico-industriale e a breve avrete ancora più dettagli».
Accompagnato dai parlamentari Carlo Sibilia e Andrea Cioffi, Di Maio ha poi polemizzato coi governi che l'hanno preceduto: «Dicono che è stato creato un milione di posti di lavoro ma io vedo solo sofferenza in giro. Ce la metterò tutta. Quello che voglio fare è, prima di tutto, rendere più umane queste vertenze con la vicinanza dei parlamentari del territorio, che devono poter partecipare a questi tavoli: ho già fatto una circolare in tal senso». Prima del comizio, il ministro ha incontrato due delegazioni di lavoratori della ex Irisbus di Flumeri e dell'Ipercoop di Avellino: «Ho incontrato già alcuni lavoratori di queste aziende - ha detto - che stanno subendo delle crisi, con cassa integrazione e problemi industriali. Al mio ministero ci sono centinaia di vertenze sindacali che dovremo affrontare una alla volta».
Tra le priorità anche le pensioni d'oro: «Appena arrivato al ministero - ha detto il delegato allo Sviluppo economico e al Lavoro - ho messo il mio staff al lavoro per intervenire sulle pensioni d'oro secondo un criterio. Chi prende più di 5.000 euro netti e non ha mai versato contributi prenderà una pensione corrispondente ai contributi versati». Prima ancora arriverà la legge sui tagli ai vitalizi: «Alla Camera dei deputati sta per arrivare l'approvazione della legge sui tagli ai vitalizi. E io non vorrò essere assente quando la Camera taglierà i vitalizi a persone che hanno distrutto il mio e il vostro futuro, e quello delle generazioni a venire. Non si tratta di una vendetta - ha concluso - ma è in gioco la credibilità dello Stato» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino