Avvocatessa truffava i clienti spacciandosi per la sorella di Cantone: interdetta dalla professione

Avvocatessa truffava i clienti spacciandosi per la sorella di Cantone: interdetta dalla professione
Truffava i suoi clienti spacciandosi per la sorella del presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e millantando il suo intervento risolutivo: la Procura di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Truffava i suoi clienti spacciandosi per la sorella del presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e millantando il suo intervento risolutivo: la Procura di Benevento ha chiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale sannita la misura interdittiva dell'esercizio della professione nei confronti di un avvocato del Foro di Avellino, patrocinante anche presso gli uffici giudiziari di Benevento, a cui vengono contestati i reati di patrocinio infedele, truffa e falsi in danno di clienti. Si tratta di Maria Virginia Cantone, 53 anni, residente a Cervinara, che il 15 marzo scorso venne arrestata dai carabinieri a Foggia, subito dopo aver ricevuto da una coppia di suoi clienti una busta contenente 14 mila euro in contanti.


La professionista irpina, spacciandosi per la sorella di Raffele Cantone, il magistrato presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, aveva assicurato l'intervento del «fratello» per impedire che un appartamento acquistato dalla coppia a Campobasso finisse all'asta a causa del fallimento dell'impresa costruttrice. La «mediazione» aveva appunto fruttato il compenso di 14 mila euro. La vicenda è venuta alla luce quando lo stesso magistrato, a cui erano giunte voci di persone che millantavano parentele, aveva presentato denuncia contro anonimi. La misura cautelare emessa dal Gip fa seguito ad una serie di denunce presentate alla Procura di Benevento da altre vittime della professionista. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino