Ex Isochimica Avellino, via 500 cubi in cento giorni

Ex Isochimica Avellino, via 500 cubi in cento giorni
«La Regione Campania seguirà fino all'ultimo i lavori di bonifica dell'ex Isochimica, priorità del nostro programma di interventi ambientali in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La Regione Campania seguirà fino all'ultimo i lavori di bonifica dell'ex Isochimica, priorità del nostro programma di interventi ambientali in Irpinia». Vincenzo De Luca mantiene la «promessa» e, da custode giudiziario dell'area, arriva a Borgo Ferrovia per consegnare le chiavi della fabbrica dei veleni alla ditta che dovrà occuparsi della bonifica attesa da tre decenni.


Il Governatore, accompagnato dalla dirigente dell'ufficio di gabinetto della Regione Roberta Santaniello e dal consigliere regionale Francesco Todisco, presenzia alla consegna ufficiale del cantiere all'associazione temporanea di impresa «Simam spa, La Carpia, Mondo Ecologia, Castiglia» aggiudicataria del primo lotto da 3,5 milioni di euro che, in cento giorni lavorativi, libererà il piazzale esterno dai 500 cubi in cemento e amianto stoccati dalla fine degli anni '80 a ridosso di case e scuole.
 
«Dal punto di vista programmatico avevamo due emergenze più gravi da affrontare sul piano ambientale ad Avellino. La prima era sicuramente l'Isochimica che, a causa del deposito accumulato da anni e anni di cubi di cemento e amianto in polvere, rappresentava una situazione di grande pericolosità. La seconda è quella della depurazione delle acque nell'area solofrana, dove stiamo mettendo a punto un progetto esecutivo regionale per ampliare il sistema di decontaminazione e risolvere definitivamente il problema. Abbiamo lavorato in questa direzione, e continueremo a farlo, con grande serietà. L'operazione di bonifica dell'Isochimica costa complessivamente 12 milioni di euro».

«Due anni fa- ricorda De Luca- avevamo già impegnato ben dieci milioni di euro nel Patto per la Campania, poi siamo riusciti a strappare anche qualche risorsa nazionale».

Il Presidente si dice soddisfatto di consegnare oggi il primo lotto e, pur specificando che la stazione appaltante della grande operazione di risanamento superficiale è il Comune di Avellino, rassicura: «la Regione seguirà i lavori di bonifica fino all'ultimo giorno».

Un breve tour all'interno dell'ex opificio di Elio Graziano per osservare l'allestimento del cantiere. Quella di ieri non è stata la prima visita all'Isochimica per il Governatore che, insieme al sindaco pro tempore, attualmente il commissario prefettizio Giuseppe Priolo, è stato nominato dal Tribunale di Avellino co-custode giudiziario.

Già nel dicembre del 2015, all'epoca accompagnato dal sindaco Paolo Foti, De Luca aveva varcato quei cancelli e assicurato ai cittadini di Borgo Ferrovia, che lo attendevano fuori, che la Regione avrebbe fatto di tutto per bruciare i tempi e reperire le risorse necessarie a porre la parola fine all'incubo amianto.

Di anni ne sono passati, tra trattative con il Governo Renzi, trasferimento delle risorse necessarie al Comune, i tempi tecnici per la progettazione degli interventi e per ottenere tutti i nulla osta necessari dagli enti preposti.

Fino ad arrivare ai giorni nostri, con l'inizio vero e proprio di quella che è stata definita la «grande bonifica».

Tempi e costi su cui lo stesso De Luca fu chiamato, nel 2016, a rispondere in commissione di inchiesta morti bianche al Senato, l'organismo all'epoca presieduto dalla senatrice Pd Camilla Fabbri, che indagava sulla mancata bonifica e sui prepensionamenti degli ex operai.

Ed è proprio sui mancati diritti per gli ultimi 40 ex scoibentatori di Borgo Ferrovia rimasti fuori dalle precedenti deliberazioni che, sollecitato dai cronisti, De Luca promette il suo impegno e sferra, alla sua maniera, attacchi al Governo gialloverde.


«Apriremo una trattativa generale con il Ministero del Lavoro, anche per comprendere il destino di altri operai come quelli della Novolegno. La quantità di balle prodotte in tema di annunci è sconfinata, a livello di risultati invece siamo a zero. L'unica cosa concreta che c'è nella Legge Finanziaria è un taglio di 100 milioni di euro al fondo di Coesione per il Sud». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino