Neanche il tempo di aprirli al pubblico. I nuovi spogliatoi del Campo Coni, freschi ma non troppo di riqualificazione con i fondi delle «Universiadi», hanno già...
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Nel frattempo, allertata dai vigili urbani, l'amministrazione annuncia per bocca dell'assessore la volontà di «sporgere denuncia alla Procura della Repubblica». «È un furto di scarso valore economico continua - ma fa male. Per fortuna, qualche giorno fa, avevamo deciso di portar via il defibrillatore. C'è amarezza, perché stiamo facendo grandi sacrifici per fare in modo che i cittadini ne usufruiscano appiano, e poi c'è sempre qualche ostacolo di mezzo». Il copione si è ripetuto uguale anche stavolta. Un'opera appena riqualificata resta alla mercè dei vandali perché non viene aperta al pubblico. In questo caso, c'entra il Covid. «Gli spogliatoi ricorda ancora Giacobbe non possono ancora essere messi a disposizione ai sensi delle attuali norme sulla sicurezza».
Ma prima del Covid mancava il regolamento, e prima ancora c'era un problema burocratico. Eppure l'inaugurazione, avvenuta in pompa magna alla presenza del governatore, Vincenzo De Luca, era stata tenuta prima di Natale. Intanto, negli spogliatoi usurati dal mancato utilizzo, cominciano a farsi evidenti i segni delle muffe che aggrediscono i muri. Se non altro, dalla conferenza dei capigruppo svoltasi ieri a Palazzo di Città à arrivata la data per l'approdo in aula del nuovo regolamento di utilizzo della struttura. L'assise si svolgerà il prossimo 29 giugno, in prima convocazione, ed il 30, in seconda. Nell'ordine del giorno, anche l'Imu. Il nuovo regolamento del campo Coni prevederà il pagamento di una quota di 50 euro all'anno per la tessera di ingresso, che diventeranno 75 per chi vorrà usufruire delle docce e degli spogliatoi. La singola doccia, infatti, costerà in media 50 centesimi. Saranno previsti però sconti per le famiglie, le fasce deboli e i diversamente abili. Oltre ad un'esenzione totale per gli over 65. L'assise che salvo colpi di scena approverà il regolamento, si riunirà nella curiosa modalità a porte girevoli. Considerato che l'aula consiliare non può ospitare più di 25 persone, almeno così sostiene il medico dell'ente, i restanti consiglieri, circa un terzo del totale, dovranno assistere alla riunione in collegamento da remoto. Così come gli assessori. Ma potranno accedere all'aula, prenotandosi, laddove siano necessari interventi o chiarimenti. Saranno i gruppi consiliari a decidere chi dovrà star dentro e chi fuori. Per contro, nella riunione dei capigruppo svoltasi ieri, è stato deciso di procrastinare ancora l'assise monotematica sul caso della movida folle del 30 maggio scorso, che vide protagonista il sindaco Festa. «Data l'importanza del tema spiega il capogruppo di «La Svolta», Dino Preziosi, è più opportuno discuterne quando in aula potranno essere presenti tutti. Inoltre, c'era un impegno a portare in aula prima questioni che scadono entro fine mese». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino