Landolfi, lavori a rilento slitterà la riapertura

A questo punto sarà da riprogrammare pure la riapertura

Landolfi, lavori a rilento slitterà la riapertura
Il tempo è scaduto. I lavori di ristrutturazione dell'ospedale Landolfi di Solofra non sono saranno completati entro il 31 dicembre. La data, ormai imminente, era stata...

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Il tempo è scaduto. I lavori di ristrutturazione dell'ospedale Landolfi di Solofra non sono saranno completati entro il 31 dicembre. La data, ormai imminente, era stata annunciata, come termine ultimo per gli interventi di riqualificazione, a voci unificate dal governatore della Campania Vincenzo De Luca e da Renato Pizzuti manager dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino (che dal 2018 gestisce anche il plesso della cittadina conciaria che prima era di competenza dell'Asl di Avellino).

A questo punto, sarà da riprogrammare pure la riapertura (il Landolfi è completamente chiuso da novembre 2021 quando tutte le attività furono trasferite nel capoluogo per consentire di effettuare le opere) fissata, questa dal solo governatore, per gennaio 2023, ovvero tra poco più di una settimana.

Nonostante l'accelerata, che pure c'è stata nell'ultimo mese con la rimozione del ponteggio installato sulla facciata, il completamento dei lavori per quanto riguarda il Servizio di psichiatria (Spdc, l'unico che resta di competenza dell'Asl di Avellino), la Medicina del lavoro e la Lungodegenza la struttura di via Melito in questo momento non è pronta. E considerando che fino a sabato prossimo gli operai delle imprese appaltatrici non lavoreranno, il completamento slitta, ancora una volta, a data da destinarsi. Anche nei reparti, tre al momento, dove i lavori sono conclusi mancano ancora gli arredi e le apparecchiature elettromedicali. In altri casi si registrano ritardi più importanti, come nei locali del piano terra dove gli operai non hanno mai messo piede: nessuna traccia del Punto di primo intervento che, tra le polemiche, sostituirà (almeno sulla carta) il Pronto soccorso che è stato soppresso dal nuovo atto aziendale approvato a luglio 2021 dalla direzione strategica dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino.

E ancora, il blocco ginecologico, con Fisiopatologia della riproduzione che (sempre sulla carta) dovrà essere un polo di eccellenza, è in alto mare. Così come gli ambulatori e le sale operatorie. Insomma, una situazione tutt'altro che definita e molto lontana da quella prospettata in piena campagna elettorale (per le Politiche 2022) dal governatore De Luca che, a settembre in visita al Landolfi, aveva annunciato la riapertura dell'ospedale come imminente fissando, come detto, la data del 31 dicembre per il completamento della riqualificazione e gennaio come avvio della attività.
In quel momento, tutto sembrava non facile ma nemmeno impossibile. Adesso, il quadro appare più chiaro. E aggiunge un altro tassello al mosaico degli annunci (e relativi cronoprogrammi) puntualmente disattesi. L'ospedale di Solfora, infatti, avrebbe dovuto riaprire a febbraio dell'anno scorso (2021). Si viaggia dunque con quasi due anni di ritardo. E una volta restituito ai cittadini, il plesso avrà funzioni ridotte rispetto al passato così come previsto dall'atto aziendale del Moscati che, tra l'altro, ha dispone la soppressione del pronto soccorso (sostituto da un punto di primo intervento le cui funzioni restano, al momento, piuttosto vaghe) e una consistente riduzione dei posti letto, 45 per la precisione passando da 133 a 88.

Addio anche ai reparti di Odontoiatria e Stomatologia (4 posti letto); Ostetricia e Ginecologia (15 posti letto); e Pediatria (10 posti letto). Mentre dal Moscati di Avellino a Solofra saranno trasferiti la Medicina generale a indirizzo epatologico (Unità fegato) con 18 posti letto; la Ginecologia sociale (4 posti letto) e la Fisiopatologia della riproduzione (4 posti letto). Questi ultimi due costituiranno un polo specialistico per la riproduzione medicalmente assistita. Altro polo specialistico, nuovo di zecca, sarà quello della Medicina del lavoro ma con appena due posti letto. Inoltre, spazio alla Riabilitazione nelle su 4 linee di attività, ovvero motoria, cardiologica, neurologica e respiratoria con 26 posti letto; alla lungodegenza con 18 posti letto; alla Dermatologia e Dermochirurgia con 4 posti letto; alla Terapia intensiva con 4 posti letto; e a un Day Surgery con 6 posti letto.

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Il Mattino