Caso tamponi: la Procura di Avellino ipotizza reati gravi sul laboratorio

Caso tamponi: la Procura di Avellino ipotizza reati gravi sul laboratorio
Falso in atto pubblico, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture. Sono le tre ipotesi di accusa che hanno spinto la Procura di Avellino ad accelerare sul caso tamponi, con...

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Falso in atto pubblico, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture. Sono le tre ipotesi di accusa che hanno spinto la Procura di Avellino ad accelerare sul caso tamponi, con un doppio sequestro messo a segno nel laboratorio clinico di Avellino e a Formello, sede della Lazio. Ipotesi al momento contestate nei confronti di Massimiliano Taccone, titolare del laboratorio Futura diagnostica di Avellino, ma che attendono gli esiti delle prime valutazioni sul materiale sequestrato. Ed è in quest'ottica che nelle prossime ore, la Procura irpina potrebbe ascoltare il medico della Lazio Ivo Pulcini - ovviamente come persona informata dei fatti - per mettere a fuoco alcuni punti ancora controversi della vicenda. Inchiesta coordinata dal procuratore Vincenzo D'Onofrio, chiara la strategia investigativa: il primo obiettivo è capire come nasce il rapporto tra la Lazio e il laboratorio di Avellino. Perché la società biancoceleste decide di rivolgersi a un centro clinico fuori regione? Altro punto da mettere a fuoco e che sarà probabile oggetto della sit di Pulcini riguarda invece la procedura che è stata adottata finora per realizzare i tamponi: vengono fatti in sede e trasferiti ad Avellino? Dove vengono processati? E in quale lasso di tempo viene consegnato e comunicato il risultato dei tamponi? Proprio in queste ore, inoltre, i pm irpini sono in contatto con i colleghi della Procura federale, che potrebbe dal canto suo procedere ad ascoltare i vertici dello staff medico della Lazio anche questa mattina. Il resto tocca alla guardia di finanza, organo di pg a cui il procuratore D'Onofrio ha delegato le indagini, e al pool di consulenti che sarà nominato questa mattina sempre da parte dell'ufficio inquirente irpino. Altro nodo da sciogliere riguarda la presenza di un esponente federale durante la realizzazione dei test rinofaringei, tanto per sgomberare a monte l'idea di un approccio clinico potenzialmente falsato dalla mancanza di un testimone ufficiale.

«Paura delle conseguenze in classifica per la questione dei tamponi? Sono tranquillissimo e sereno», dice convinto Simone Inzaghi. Parole che sanno di distacco da tutta la gestione della vicenda tamponi, tra stop e gestione delle quarantene. «La questione tamponi non riguarda noi. Quanto ai protocolli, se qualcuno non li rispetta è giusto che ci siano autorità competenti che accertino ed eventualmente puniscano chi non le rispetta», ha detto Fabio Paratici, prima del pareggio (1-1) con la Lazio.

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Il Mattino