Lucchetti al "Partenio", Festa sfratta D'Agostino

Scaduti i termini e la convenzione per l'uso dell'impianto che torna al Comune

Lo stadio Partenio
Un venerdì di passione, di quelli capaci di lasciare il segno, sia dal punto di vista istituzionale che di rapporti umani. Il sindaco Gianluca Festa e il presidente Angelo...

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Un venerdì di passione, di quelli capaci di lasciare il segno, sia dal punto di vista istituzionale che di rapporti umani. Il sindaco Gianluca Festa e il presidente Angelo D'Agostino arrivano allo scontro frontale per lo stadio.

Alla porta carraia del Partenio Lombardi infatti nel pomeriggio di ieri è comparso un grande lucchetto a bloccare il cancello, con i dipendenti e collaboratori dell'Us Avellino costretti a lasciare gli uffici, svuotando cassetti e armadietti anche degli spogliatoi del campo B.

Il motivo? Il 30 dicembre era scaduta la convenzione e si è andati avanti con un accordo basato sui consumi valido fino al 30 maggio. Il club poi, il primo giugno, non ha risposto al nuovo bando per l'affidamento di due anni della struttura (silenzio, questo, che ha creato fortissimi malumori a Palazzo di Città), tanto è che la replica, seppure non immediata da parte dell'amministrazione comunale, è arrivata con lo "sfratto", consumato ad ora di pranzo.
«Nessuno sfratto, non esageriamo: l'Us Avellino era stato avvertito».

Festa sorride e mantiene la calma nonostante la notizia sia di quelle capaci di fare tanto rumore. «Non c'è nessuna anomalia spiega il primo cittadino- era terminata la fase del fitto della struttura, da gennaio il club di D'Agostino, che pagava per partite e allenamenti, ha deciso di non rispondere al bando per la nuova convenzione biennale, come prevede la normativa, e così siamo tornati in possesso dello stadio. Tutto qui, nessuno scontro, solo rispetto delle regole».

Di certo ora c'è che i computer, i documenti, e tanti altri beni resteranno all'interno degli uffici chiusi.
«Troveremo un accordo con i dipendenti comunali che apriranno i locali ogni qualvolta ce ne sarà bisogno». Del nuovo bando invece, che D'Agostino sperava fosse al ribasso, non c'è proprio l'ombra. L'annuncio Festa lo aveva fatto in mattinata ai giornalisti, in occasione della riapertura del parco del Gesualdo, poche ore prima dei lucchetti alla porta carraia, chissà, a questo punto, se sono comparsi perché era già stato stabilito così o per dare seguito alle sue parole.

«Non ci sarà nessun nuovo bando per la concessione in gestione dello stadio Partenio Lombardi».
L'Us Avellino era appunto rimasto a guardare lo scorso primo giugno alle tredici, data ultima per rispondere alla gara ad evidenza pubblica della amministrazione comunale. 178 mila euro iva inclusa per due anni con la possibilità di rescindere l'accordo in caso di costruzione del nuovo impianto che Angelo D'Agostino ha intenzione di realizzare prima o poi.

Un costo probabilmente ritenuto troppo alto dal presidente biancoverde che non ha risposto senza dare spiegazioni, in stile con la comunicazione "muta" del club.
«Non ci sarà nessun bando ma ci tengo a precisare che non c'è nessuno scontro con la famiglia D'Agostino: l'U.S. Avellino 1912 ha fatto le sue valutazioni e non c'è stata un'azione contro il sindaco. So solo ha deciso di non partecipare al bando di affidamento per due anni e che presto dovremo approvare le nuove tariffe per l'affitto dello stadio per le partite e gli allenamenti».

Il grande nodo da sciogliere è proprio questo: quali saranno le tariffe? L'ultima convenzione prevedeva un costo di novemila euro al mese per l'utilizzo dell'impianto mentre il Giugliano pagava 1500 euro al comune, più 2500 all'Avellino. Sui costi futuri Festa non si sbilancia ma fa comprendere gli scenari.

«Il tariffario per ogni partita era di 1.500 euro, - sottolinea - ma la società del presidente D'Agostino si accollava gli oneri delle utenze, della manutenzione, quindi non c'era solo la parte dei circa 9.000 euro al mese per gare e allenamenti, ma c'erano anche altri costi. È ovvio che questi costi ora vanno ripartiti in modo diverso e che comunque non potranno essere inferiori a quelli previsti dalla convenzione, anzi sicuramente superiori visto che dovremo sostenere noi le spese, per poi rivalerci sul club».


Le tariffe saranno elaborate dall'ufficio patrimonio che tempo fa ha chiarito che D'Agostino è in regola con i pagamenti degli scorsi campionati, ad aprile ha versato 11500 euro ed il resto lo dovrà pagare con tre rate, una era in scadenza lo scorso 30 maggio, poi 30 giugno e luglio. Intanto Gianluca Festa dovrà concedere la licenza d'uso e dare la disponibilità dello stadio Partenio Lombardi, altrimenti niente iscrizione al prossimo campionato. In tutto questo scenario Giorgio Perinetti lunedì per fare un giro allo stadio dovrà chiedere le chiavi proprio al primo cittadino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino