Dalle onlus ai conciatori, un esercito per salvare l'ospedale Landolfi

Dalle onlus ai conciatori, un esercito per salvare l'ospedale Landolfi
Soppressione del pronto soccorso dell'ospedale Landolfi di Solofra: avviato l'iter per il ricorso al Tar annunciato dall'amministrazione comunale contro il...

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Soppressione del pronto soccorso dell'ospedale Landolfi di Solofra: avviato l'iter per il ricorso al Tar annunciato dall'amministrazione comunale contro il provvedimento della Regione. Domani, il sindaco Michele Vignola affiderà l'incarico a un legale per poi confrontarsi con la giunta e deliberare l'atto che, quindi, sarà presentato ai giudici amministrativi di Salerno non prima della prossima settimana.

Intanto, però, fervono i preparativi per la manifestazione promossa dai gruppi consiliari di maggioranza e opposizione (Continuiamo Solofra, Noi per Solofra, Davvero e Prima Solofra) che si terrà giovedì prossimo dalle 16. Nella cittadina conciaria saranno sospese tutte le attività per la durata della manifestazione: serrande abbassate e braccia incrociate in uffici e fabbriche. I cittadini sfileranno in corteo fino all'ospedale Landolfi per chiedere la riapertura del pronto soccorso. Hanno già dato la propria adesione: le parti sociali (Cgil, Cisl e Uil con le categorie dei chimici, tessile e manifatturieri), le associazioni degli imprenditori (conciatori di Confindustria, Unic concerie italiane del distretto di Solofra, Api Irpinia-Sannio, Codeso Solfora e Asssomodapelle Solofra), Legambiente e tante altre associazioni del comprensorio (L'occhio di Solofra, Salviamo il Landolfi, Pro Loco Solofra, Civitas Solofra, Asbecuso, Amdos e Amos Solofra, Gruppo di lettura, Cittadini attivi Montoro, Compagnia teatrale I Caridi, Asd Frate Vento, Arteatro, Movimento culturale Solofra mia, Rcs Solofra, Radio Raffaella, Collegiata Ente morale, Novum Mullenium, Hypokrites, Solofra eventi e Inau-Incontra autismo). Il conto alla rovescia è già iniziato e nelle prossime arriveranno anche le adesioni dei rappresentanti istituzionali: dal sindaco di Avellino Gianluca Festa a quello di Ariano Irpino Enrico Franza (in rappresentanza del Comitato dei sindaci dell'Asl di Avellino), dai consiglieri regionali Livio Petitto (Gruppo misto) e Vincenzo Ciampi (M5s) ai parlamentari irpini (nessuno si è ancora esposto, ma non è esclusa la presenza di qualche esponente pentastellato).

Vignola, inoltre, spera ancora nella convocazione di un tavolo in Prefettura: la richiesta è stata inviata una ventina di giorni fa ma non c'è stato ancora alcun riscontro da Palazzo di governo. Il sindaco vorrebbe discutere con il coordinatore del Sistema sanitario regionale, Antonio Postiglione, e con i manager della sanità irpina, Maria Morgante (Asl) e Renato Pizzuti (Azienda ospedaliera Moscati, che gestisce il Landolfi). Questi ultimi due, hanno già disertato, l'altra settimana, un consiglio comunale monotematico allargato. Il tempo a disposizione per tentare di invertire la rotta segnata dalla delibera 201 (approvata dalla giunta regionale il 19 maggio scorso) è poco. Infatti, per fine mese è fissato il termine ultimo entro il quale l'Azienda ospedaliera Moscati (che dal 2018 gestisce il presidio) dovrà proporre la riadozione dell'atto aziendale, con il quale sarà sancita la soppressione del pronto soccorso del plesso solofrano così come previsto dalla delibera di giunta.

Qualche tentativo, da ultima spiaggia, sarà fatto anche a Napoli. Ciampi ha presentato una mozione, da mettere al voto in consiglio (non ancora calendarizzata), per chiedere la revoca della 201. Mentre Petitto tenta una mediazione con il governatore De Luca per risolvere quello che considera «un difetto di comunicazione da parte dell'esecutivo regionale nei confronti del territorio». La principale mancanza, secondo Petitto, è di «non aver avviato un confronto in vista di una riorganizzazione generale dei servizi sanitari». Sul fronte dei deluchiani, con gli altri due consiglieri regionali irpini, Enzo Alaia (Italia viva) e Maurizio Petracca (Pd), c'è pure la delegata alle Pari opportunità Rosa D'Amelio. Che l'altro giorno in un'intervista al Mattino ha ribadito: «Non abbiamo bisogno di reparti fotocopia, dobbiamo puntare in alto. Molto in alto». È li che mira, secondo D'Amelio, la delibera 201 con la quale la De Luca ha ridisegnato le funzioni dell'ospedale. Oltre alla soppressione del pronto soccorso, è prevista anche quella di altri tre reparti (Ginecologia, Pediatria e Odontoiatria) e una riduzione di una cinquantina di posti letto per fare spazio all'attivazione di alcuni poli specialistici.

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Il Mattino