Avvocati, il giorno del giudizio: si decide sul rinvio del voto

Avvocati, il giorno del giudizio: si decide sul rinvio del voto
Il giorno del giudizio. Si fa per dire. Il consiglio dell'Ordine degli avvocati di Avellino decide oggi sul rinvio delle elezioni per il rinnovo delle cariche. Ma non tutti...

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Il giorno del giudizio. Si fa per dire. Il consiglio dell'Ordine degli avvocati di Avellino decide oggi sul rinvio delle elezioni per il rinnovo delle cariche. Ma non tutti sono d'accordo.

Al no di Gaetano Napolitano, capolista della compagine Per l'avvocatura irpina che fa riferimento al Movimento forense, s'aggiunge l'iniziativa di Massimo Passaro, che pure è sceso ufficialmente in campo per la conquista di uno dei ventuno posti del consiglio (già 58 i candidati). Ieri mattina, ha promosso una raccolta di firme tra i colleghi davanti al Tribunale di Avellino per chiedere che la riunione consiliare di questo pomeriggio (è fissata per le 15,30) sia a porte aperte, «al fine di comprendere chi è a favore e chi è contro allo slittamento. Il decreto del Governo consente il rinvio delle elezioni, ma non comprendiamo la motivazione per cui si debba farlo anche qui evidenzia Passaro C'è tempo fino a domani per presentare le candidature e per fare campagna elettorale. Comunque, rispetteremo qualunque decisione venga presa dal Consiglio, ma auspichiamo che sia adottata in seduta aperta».
 
Sono 45 le sottoscrizioni già raccolte da Passaro, che in mattinata sarà davanti alla sede dell'ufficio del Giudice di Pace di Avellino. «Poi presenteremo la nostra richiesta all'Ordine prima che comincino i lavori del Consiglio. Molti colleghi hanno già aderito all'iniziativa via email, fa sapere Passaro. L'orientamento generale dei rappresentanti del consiglio dell'ordine (Michela Pelosi potrebbe assumere una posizione diversa, in linea con quella dell'Aiga di cui fa parte) va verso il rinvio, in sintonia con quello di una fetta importante di colleghi. Il decreto del Governo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'11 gennaio scorso, prevede la possibilità di differire le elezioni fino a un massimo di sei mesi (luglio prossimo) e sancisce lo stop alla candidatura per chi ha già svolto due mandati. Tra gli uscenti, è il caso del presidente Fabio Benigni, del vice Roberto Fabiano. Ancora: del segretario Biancamaria D'Agostino, di Francesco Saverio Iandoli e Giulio Sandulli. Alcuni di loro avevano comunque già deciso di fare un passo indietro, ritirando la candidatura. In tempi non sospetti lo stesso Benigni aveva annunciato la volontà di non essere della partita. «La mia candidatura dice l'avvocato Giulio Sandulli era stata formalizzata nel mese di novembre, quando vi era ancora un orientamento del consiglio nazionale forense che permetteva a coloro i quali avevano già ricoperto più di un mandato, la propria proposizione per le elezioni del consiglio dell'Ordine. Per mia dignità e per correttezza nei confronti degli iscritti e dell'intera classe forense ho ritirato la candidatura, legittima quando è stata presentata, contestualmente alla sentenza della Cassazione, pur non condividendo la statuizione».

Sulla stessa linea Biancamaria D'Agostino: «Il ritiro della mia candidatura è stata determinata dal fatto che da avvocato prima e da giudice onorario reputo sia mio dovere morale e giuridico rispettare le statuizioni sia giurisprudenziali che normative, in merito alla incandidabilità di coloro che come me hanno svolto già in passato più di due mandati».

La riunione del consiglio di questo pomeriggio potrebbe anche decidere di rinviare il voto, ma senza sfruttare tutti i sei mesi che mette a disposizione il provvedimento del Governo. C'è chi ipotizza uno slittamento alla prossima primavera. Nel caso in cui, invece, si dovessero confermare le date del 31 gennaio, dell'1 e 2 febbraio, si profilano tre schieramenti, oltre ad alcuni outsider. Un gruppo che fa capo a Benigni, con buona parte dei rappresentanti del consiglio ancora in carica, che spingerebbe poi Antonio Picciocchi o Nello Pizza per la presidenza (la designazione spetta ai ventuno eletti in una seconda fase). Gaetano Napolitano e i nove colleghi che lo affiancano hanno illustrato sabato scorso il proprio programma su quattro pilastri fondamentali. Sarebbe pronta alla sfida anche l'Aiga, l'associazione dei giovani avvocati, che punterebbe sull'attuale leader, Raffaele Tecce. Le candidature, salvo rinvii, si possono formalizzare fino a domani.
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Il Mattino