Parcheggi, Giordano accusa: «Il privato potrà aumentare il ticket»

Parcheggi, Giordano accusa: «Il privato potrà aumentare il ticket»
«I cittadini di Avellino sappiano che un privato potrà aumentare il costo dei parcheggi e questo grazie ad un appalto, camuffato da project, approvato dalla giunta...

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«I cittadini di Avellino sappiano che un privato potrà aumentare il costo dei parcheggi e questo grazie ad un appalto, camuffato da project, approvato dalla giunta Festa. Ecco perché ho già scritto all'Autorità Nazionale Anti Corruzione». E' la dura accusa che Nicola Giordano, capogruppo di «Laboratorio Avellino», solleva nella riunione congiunta delle commissioni mobilità e lavori pubblici, presiedute da Alessandra Iannuzzi e Gerardo Melillo. All'ordine del giorno del confronto, a cui hanno preso parte anche l'assessore alle società partecipate Enzo Cuzzola e l'amministratore unico Acs Paolo Spagnuolo, gli atti allegati al project financing proposto dalla «Telereading» di Catania e approvato dalla giunta, che prevede l'esternalizzazione del sistema parcheggi da 12 a 14 anni, in cambio di un canone annuo di 1 milione e 850 mila euro da riconoscere al Comune. Ed è proprio analizzando la convenzione approvata, che comunque dovrà essere messa a gara e dunque suscettibile di modifiche, che l'esponente di minoranza incalza l'amministrazione. «Si sta dando un appalto a privati mascherandolo da project financing. Non parliamo di spiccioli ma, stando alle previsioni finanziarie messe nero su bianco senza però uno straccio di studio economico a supporto, di un appalto da almeno 44 milioni di euro che frutteranno al privato, a fronte di un investimento di soli 4 milioni di euro- dice Giordano- Nella convenzione c'è un articolo pericolosissimo (il numero 25 ndr) che annulla quello che tecnicamente si definisce il rischio di domanda». Le previsioni contenute infatti parlano di un incasso previsto di 2 milioni e 800mila euro all'anno per il privato che gestirà il servizio parcheggi ma, in caso di mancato raggiungimento anche solo del 10% degli obiettivi, le soluzioni previste per raggiungere l'equilibrio finanziario non sembrano convenienti né per l'ente né per i cittadini. «In caso di una contrazione degli incassi previsti, secondo la convenzione si potrà arrivare ad una riduzione fino al 50% del canone da riconoscere all'ente, all'aumento delle tariffe della sosta, o ad un allungamento della concessione del servizio. In ognuno dei tre casi, a pagare sarebbero i cittadini. Ecco perché annuncia Giordano - ho inviato tutti gli atti all'Autorità Nazionale Anti corruzione».


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Quesiti a cui l'assessore Cuzzola ha potuto rispondere solo in parte, in quanto il proponente del project è il sindaco. Da delegato alle società partecipate, Cuzzola si è limitato a tranquillizzare sul futuro dell'Acs, società municipalizzata a cui sarà tolta solo la gestione della sosta ma non l'attività di controllo della stessa. «Disegnare una città più moderna, smart e veloce, passa anche per la digitalizzazione della sosta. Nessuno ha mai pensato di smantellare Acs: in tutti gli atti prodotti dall'amministrazione, dalla previsione della ricapitalizzazione al piano di riequilibrio fino al contratto di servizio, c'è sempre il rilancio della società». Sulla stessa linea l'amministratore Spagnuolo: «A comandare i dipendenti Acs, in particolare i 18 ausiliari del traffico che saranno coinvolti nel progetto ma resteranno a tutti gli effetti dipendenti Acs, sarà sempre il socio Comune. Non avrei mai assunto il ruolo di liquidatore della municipalizzata». Il project, questa la tesi di Spagnuolo, sarà invece molto conveniente per l'ente perché «il canone annuo è pari al costo complessivo di Acs, ma soprattutto la società, e quindi il Comune, risparmieranno anche 300mila euro circa perché si libererà del costo del noleggio dei parcometri, dello scassettamento, della manutenzione dei 90 totem e della segnaletica». Rassicurazioni che, però, non convincono l'opposizione. Per il capogruppo di «Mai Più» Luca Cipriano «resta forte la preoccupazione sul futuro di Acs, che da anni non trova pace e ha dipendenti in forte stato di agitazione. Su questo pretendiamo chiarezza, e che sia il sindaco, piano industriale alla mano, a dettare la linea politica sul destino della municipalizzata. Il project contiene elementi di forzatura, se non di ambiguità. Siamo di fatto alla concessione di un servizio al privato, quindi, come da regolamento, la questione va affrontata in aula». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino