Pronto soccorso, arrivano rinforzi: il Moscati attinge da altri reparti

Pronto soccorso, arrivano rinforzi: il Moscati attinge da altri reparti
Arrivano i rinforzi. La direzione medica di presidio dell'Azienda ospedaliera Moscati corre ai ripari per tentare di riportare alla normalità la situazione del pronto...

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Arrivano i rinforzi. La direzione medica di presidio dell'Azienda ospedaliera Moscati corre ai ripari per tentare di riportare alla normalità la situazione del pronto soccorso. Congestionato dai troppi accessi in aumento nelle ultime 24-48 ore anche i casi di Covid-19 il reparto di Emergenza sarà supportato da oggi dai chirurghi di altre unità operative che andranno a coprire i turni garantendo la presenza di tre medici nelle ore diurne. Inoltre, è stato attivato un protocollo d'intesa per la gestione dei pazienti cronici che necessitano di trasfusioni: da questo momento in poi, saranno presi in carico dal centro immunotrasfusionale del Moscati evitando, in questo modo, una sosta prolungata nelle sale mediche del pronto soccorso. Una disposizione simile è stata prevista per i pazienti oncoematologici che necessita di trasfusioni (per cause legate alle patologie: anche loro saranno presi in carico dal centro immunotrasfusionale evitando il passaggio in Emergenza. Inoltre, da lunedì sarà attivo il fast track urologico: una procedura che prevede il passaggio, dei pazienti con attribuzione di codici a bassa priorità, direttamente all'ambulatorio di Urologia (attivo dalle 8 alle ore 14).

Insomma, anche se piuttosto tardivi, arrivano una serie di correttivi per tentare di decongestionare la struttura di Contrada Amoretta. Accolte, dunque, la maggior parte delle richieste avanzate l'altro giorno dai segretari aziendale e territoriale del Nursind, Michele Rosapane e Romina Iannuzzi: «Gli operatori sanitari del pronto soccorso vivono quotidianamente sulla loro pelle le condizioni di lavoro divenute insostenibili e peggiorate con la pandemia», dicono in premessa i sindacalisti. «Medici, infermieri e Oss, nonostante il grave boarding che interessa la struttura (ossia il disallineamento tra la richiesta di posti letto per acuti e la disponibilità degli stessi in ospedale) cercano di garantire quotidianamente un adeguata assistenza agli utenti». In effetti, gli esperti sono d'accordo nell'evidenziare come il «boarding» condizioni negativamente la sicurezza delle cure nei confronti dei pazienti: «Oltre poi a comportare una potenziale discontinuità nell' assistenza ai pazienti».

Un discorso a parte riguarda il pronto soccorso di Avellino: «Non è concepito per ospitare tutti questi pazienti: attendiamo da mesi i lavori di ristrutturazione che dovrebbero, almeno in parte, risolvere le criticità strutturali». Quindi le altre richieste: «A livello organizzativo attendiamo gli interventi gestionali promessi dalla direzione strategica, è ormai non più procrastinabile il potenziamento dei medici di altre specialità in pronto soccorso e una maggiore disponibilità di posti letto per i pazienti acuti». Tuttavia nelle prossime ore, la situazione potrebbe peggiorare. È, infatti, annunciata un'altra ondata di grande caldo con un ritorno di fiamma dell'anticiclone africano Caronte. Il termometro dovrebbe sfiorare di nuovo i 40 gradi con un prevedibile aumento delle richieste di aiuto e di cura da parte di persone che soffrono di patologie cardiache e respiratorie (soprattutto anziani). 

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Il Mattino