Quindici anni dalla morte di Antonio Corbisiero, trucidato da un commando camorristico davanti ai propri figli mentre tornava a casa. Un omicidio senza colpevoli, nonostante due...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Marisa Fratestefano, la moglie, ricorda i tre lustri di sofferenza che ha passato insieme alla sua famiglia. Dopo la sentenza di primo grado che chiedeva l'ergastolo per coloro che furono ritenuti gli esecutori materiali - racconta - ci fu un ribaltamento delle decisioni. Un processo che abbiamo vissuto come un incubo».
Davanti al suo negozio di fiori, Marisa, figlia di un carabiniere, tiene viva la memoria: un'immagine giovanile del marito domina il locale. Anche la sorella di Corbisiero, Felicia, ha lanciato un appello affinchè si riaprissero le indagini. Ci sono i mozziconi lasciati dietro una siepe da chi si era appostato: reperti, non si sa come spariti, che potrebbero essere stati utili per dare nuovo slancio alle ingacini.
A pochi passi dal negozio di Marisa, la villa sequestrata alla famiglia del boss Cava, in aperse la casa del funzionario di polizia Roberto Baccichet a cui venne fatta esplodere una bomba in giardino. Irpinia di frontiera: dove le pattuglie della polizia sono impegnate a presidiare 24 ore su 24 la zona.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino