Tre agenti di custodia sequestrati l'estate scorsa da 110 detenuti e liberati con un blitz; 9 agenti finiti in infermeria la settimana scorsa per un'intossicazione mentre...
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Per Ettore Sommariva, segretario provinciale dell'Osapp, c'è una sola soluzione: incrementare l'organico e tutelare gli agenti di polizia penitenziaria. «Per coprire i turni e sopperire alla carenza di personale, si fa ricorso al lavoro straordinario che, tra l'altro non verrebbe neanche corrisposto nei tempi previsti, ai doppi turni, al rinvio dei riposi e dei congedi», è la situazione che descrive il segretario regionale dell'Osapp, Vincenzo Palmieri.
La tensione è alta, dopo diversi episodi di violenza in cui gli agenti sono stati feriti. Come quello di una ventina di giorni fa, quando nove agenti son rimasti intossicati e sono finiti in ospedale, dopo aver spento l'incendio causato da un detenuto in una cella. Ma solo qualche giorno prima un altro detenuto aveva aggredito un agente. E l'estate scorsa, tra ritrovamenti di mini-telefonini e droga occultata finanche in una confezione di ragù o in quella dello shampoo, si era verificato l'episodio inquietante del sequestro di tre agenti, poi liberati rapidamente dai loro colleghi. I detenuti ritenevano i tre agenti autori del pestaggio di un altro detenuto. Si scoprì successivamente che a originare l'episodio era stato un recluso con problemi psichici. E proprio la mancanza di uno psichiatra nel carcere è stato da tempo uno dei problemi sollevati dalla stessa direzione. Tra visite di parlamentari e ispezioni del provveditore e del capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, la vita al carcere arianese non appare facile. C'è stato un ricorso anche alla commissione arbitrale regionale, l'organismo di controllo e garanzia della stessa amministrazione che ha emesso precise prescrizioni alla direzione. Una lettera era stata inviata agli agenti che furono sequestrati l'estate scorsa dal ministro Alfonso Bonafede. Sulla vicenda il guardasigilli aveva chiesto al Dap una relazione dettagliata. Il procuratore della Repubblica di Benevento Aldo Policastro aveva aperto un'inchiesta. Il direttore del dipartimento, su disposizione del ministro, si era recato nel carcere per accertarsi personalmente della situazione. E ora Ariano torna a fare paura. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino