Minacciato con una zappa da alcune persone del paese. E questo solo per aver fatto il proprio dovere di sindaco per tutelare un'adolescente. I fatti risalgono a qualche mese...
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I due familiari non avrebbero gradito l'ispezione da parte delle operatrici sociali presso la loro abitazione. Il nonno armato di una zappa ha raggiunto la sede del Comune. L'anziano avrebbe rivolto minacce e ingiurie contro il sindaco Giuditta, maneggiando l'attrezzo agricolo. Ad affiancarlo subito dopo anche il papà della bambina, genero dell'anziano. Entrambi hanno dato in escandescenza creando tensione e paura in paese. L'azione tempestiva degli uomini dell'Arma è stata provvidenziale. La vicenda, dunque, nasce a seguito dell'intervento delle assistenti sociali dopo un episodio particolare: la ragazzina (affetta da deficit mentali) una sera esce di casa denudata e vaga per le strade del paese. Qualcuno s'accorge di quella presenza e si prodiga per soccorrerla e accompagnarla all'interno del Comune di Summonte. Viene così avviato l'iter di legge da parte delle assistenti sociali e si scopre che i genitori non avrebbero seguito con diligenza la bambina, tanto che si mette in moto anche la procedura al Tribunale per i Minorenni per la revoca della responsabilità genitoriale e l'affido della minorenne ad una comunità.
A seguito all'ennesimo sopralluogo delle assistenti sociali presso l'abitazione, il padre della minore insieme al suocero aggrediscono e minacciano ripetutamente le professioniste. Non contenti vanno oltre. E decidono di prendersela con il sindaco. Prima il nonno e poi il padre si recano all'esterno del municipio e l'anziano con una zappa rivolge minacce a Giuditta.
Il tutto sarebbe stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Scatta quindi la segnalazione alla Procura della Repubblica di Avellino, che chiede con il sostituto Paola Galdo l'applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento al sindaco e alle assistenti sociali riconoscendo l'ipotesi di stalking. Richiesta rigettata dal giudice per le indagini preliminari, Paolo Cassano, non ravvisando l'ipotesi delittuosa poiché si sarebbe consumato un solo episodio.
In ogni caso, il pubblico ministero ha proposto appello al Tribunale del Riesame. Si discuterà la prossima settimana. L'udienza è fissata per il 29 gennaio. Nella giornata di oggi, invece, si deciderà per l'eventuale revoca della responsabilità genitoriale. Una storia triste di degrado e disagio familiare, che ha rischiato di avere conseguenze per le assistenti sociali e per il sindaco Giuditta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino