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Alle 8.26, ieri mattina, la terra ha tremato per alcuni secondi tra Gesualdo e Frigento. È qui l'epicentro, lungo il confine tra i due Comuni ufitani, a circa 17.2 chilometri di profondità. E' qui che l'Ingv ha registrato una scossa sismica di magnitudo 3.2. Una scossa breve, e comunque di intensità significativa, percepita dalle comunità di quel comprensorio che va da Sturno a Villamaina.
Molte persone sono uscite per strada, ma, per fortuna, non sono stati registrati danni.
E il ricordo corre subito alla data funesta del 23 novembre di 42 anni fa, alle vittime di quel cataclisma naturale e alla scia inarrestabile di devastazione e dolore. E' una sciagura che non passa per l'Irpinia. I più anziani tremano ogni qualvolta il fenomeno si ripresenta anche se non è affatto catastrofico come lo è stato allora. «Noi irpini siamo segnati dentro - ha aggiunto poi il sindaco di Sturno, Vito Di Leo, che si è ugualmente attivato appena ha saputo della scossa-. In verità, personalmente non l'ho avvertita perché a quell'ora, ieri, ero in auto e stavo raggiungendo il Comune. In paese moltissime persone l'hanno avvertita, e terrorizzati hanno preferito lasciare temporaneamente le abitazioni. Stesse scene, stesso panico a Gesualdo, a pochissima distanza dall'epicentro registrato in località Otica.
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