L'altra terra dei fuochi nella valle del Sabato, i consiglieri: «Screening sulla salute»

L'altra terra dei fuochi nella valle del Sabato, i consiglieri: «Screening sulla salute»
L'allarme ambientale lanciato dallo Studio Spes dell'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno scuote la politica irpina.  ...

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L'allarme ambientale lanciato dallo Studio Spes dell'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno scuote la politica irpina. 

Cadmio e mercurio in concentrazioni cinque volte maggiori rispetto al resto della Campania ed in particolare della Terra dei Fuochi, riscontrati nelle feci, nel sangue e nelle urine di una coorte di abitanti della Valle del Sabato e della Valle dell'Irno, richiedono interventi urgenti.

Non ne hanno dubbio i quattro consiglieri regionali irpini, a partire dall'esponente di Italia Viva Enzo Alaia che annuncia: «Da lunedì la questione approderà all'attenzione della Commissione sanità che presiedo. Innanzitutto chiederemo l'acquisizione formale dei dati contenuti nello studio Spes, per approfondirli e capire come attivare, in tempi brevi, un'indagine epidemiologica sulle popolazioni interessate. L'esito dello studio non può lasciarci indifferenti ed è necessario attivarsi per comprendere se ed in che misura l'esposizione ai contaminanti riscontrati abbia già avuto conseguenze sulla salute».

Maggiori controlli e prevenzione è quello che chiede il consigliere Pd Maurizio Petracca che promuove il lavoro dell'Istituto diretto da Antonio Limone, e chiede maggiori controlli per comprendere da dove nasce l'inquinamento. «I risultati emersi dal monitoraggio ambientale Spes sono tutt'altro che confortanti. Concentrazioni di metalli pesanti, mercurio e diossine molto superiori alla media in alcune aree della nostra provincia, un dato che non può essere sottovalutato o preso sotto gamba. I risultati si riferiscono ad aree specifiche, quelle a maggiore vocazione industriale. È evidente da un lato il rilievo dello studio che è stato promosso dalla Regione, una ricerca di tipo sperimentale condotta con serietà e sapienza dall'Istituto Zooprofilattico. L'esito per l'Irpinia rappresenta un grido d'allarme. È necessario introdurre modalità più incisive di controlli ed un monitoraggi costante perché si possa tornare ad una situazione di maggiore normalità. È paradossale commenta Petracca- che un territorio come quello irpino, da sempre apprezzato per la sua qualità ambientale, possa essere paragonato alla tristemente nota Terra dei Fuochi. È necessario, perciò, che tutta la filiera istituzionale si impegni per ripristinare condizioni di normalità in questo senso. È necessaria anche un'attività di prevenzione perché si possano sensibilmente ridurre questi livelli di inquinamento».

Individuare le fonti inquinanti e agire in maniera preventiva con screening sanitari sulla fetta di popolazione interessata, è il doppio binario di intervento che propone Livio Petitto, consigliere di Davvero. «Quello diffuso dalla Regione è un rapporto da brividi. Bisogna agire sottoponendo le persone a sorveglianza sanitaria mirata, e contestualmente accertare le cause dell'inquinamento, probabilmente di tipo industriale, e individuare le fonti. Porterò la questione all'attenzione della commissione aree interne. La politica non può girarsi dall'altra parte, deve agire prima che accadano tragedie come quella della Terra dei Fuochi. D'altronde i dati dell'incidenza tumorale in Irpinia sono purtroppo in netto aumento e i risultati del programma Spes hanno solo confermato quanto da più parti denunciato da tempo, e cioè che la provincia felix è ormai solo un lontano ricordo». 

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Il Mattino