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Un Vinitaly, questo numero 55, decisamente effervescente. Una vetrina molto ammirata e degustata, grazie ai 109 produttori che sotto l'egida del Consorzio di Tutela hanno presentato i loro gioielli nelle nuances in bianco, in rosso e pure in rosè, molto apprezzati dai wine lovers, ma soprattutto dai buyers stranieri, affascinati da quest'Irpinia del buon bere da trasmettere e comunicare al mondo.
Effervescenza che ha dialogato con i numeri di questa edizione 2023: mille top buyers giunti da 68 paesi per diecimila appuntamenti b2b già fissati ed ospitati in 95mila metri quadri con più di 4000 espositori. A meno di ventiquatt'ore dal giù il sipario l'Irpinia si difende più che bene: oltre diecimila le presenze agli stand. Gettonatissimo il trend bollicine «che sta caratterizzando particolarmente il momento d'oro delle bolle», confermano Federico e Brunella Basso di Villa Raiano che nella gamma di prestigiosi vini, produce da anni un top, Ripa Bassa, blend di Fiano e Greco, metodo classico, due vitigni vocatissimi anche per la spumantizzazione. Di alta gamma i tre cru di Fiano ventidue 2020 (Tre bicchieri); Alimata e Bosco Satrano, apprezzati da Helmuth Koecker, guri di Merano Wie Festal e Dante Del Vecchio.
Straconvince il pas dosè millesimato di Tenuta Sarno 1860.
L'Igp, da uve bianche Roviello, è un vitigno abbandonato e che la testardaggine e la lungimiranza dei fratelli Gianluigi e Franco Addimanda, taurasini Doc(g) hanno riscoperto da ceppi pre fillosserici, «franchi di piede», presenti e produttivi in azienda dopo oltre 150 anni. Circa 3000 le bottiglie prodotte.
Ovviamente anche i rossi, o meglio il rosso: il Taurasi Docg Starse, in onore del vecchio sistema di allevamento «a starseta», che è il top di gamma dell'azienda che ne produce 2000 bottiglie. Gianni Fiorentino, vignaiolo poeta e grande esteta, è presente con i suoi gioielli che custodisce e coccola in quel di Paternopoli, in primis il potente Taurasi riserva 2017 presentato in anteprima con il nuovo Taurasi 2018 e all'Irpinia aglanico 2018 con i news coda di volpe e il rosè Flavia 2021.Il Melograno di Aldo Piarulli a Manocalzati, espone 4 etichette, il Taurasi Acron 2017 (due prosit Onav; un Aglianico Rubrum, affinato in acciaio e bottiglia; Turritum Irpinia Aglianico (sei mesi in legno) e il rosato doc Oriens, aglianico in purezza. Rosa Boccella, Montemarano presenta i suoi Taurasi: 2016 e 2015; Irpinia Campi Taurasini 2017 e Irpinia Rosato e Coda di Volpe, «come a dire, che anche in bianco e rosa, si vince», sorridono i fratelli Soccorso e Luigi Molettieri.
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Il Mattino