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«Il centro storico non può essere trasformato anche a Natale in una discoteca a cielo aperto. Non pretendiamo il silenzio assoluto, ma che vengano rispettate le regole del vivere civile». Diversi residenti del cuore antico della città si dicono più che preoccupati dall'annuncio dell'amministrazione Festa di voler replicare la chiusura serale al traffico veicolare, per tutto il periodo natalizio, delle stradine che da Piazza Libertà portano fino a Corso Umberto, passando per la Dogana, via Nappi, via Trinità, fino a via Luigi Amabile. Il nuovo periodo di attivazione dei varchi della Ztl dovrebbe, almeno queste le intenzioni di Palazzo di Città, partire tra l'8 e il 15 dicembre. Ma in molti residenti, gli stessi che in estate avevano richiesto l'intervento del Prefetto per regolamentare la movida notturna, è ancora vivo il ricordo di tre mesi di notti insonni e di disagi anche solo per poter rientrare nelle proprie abitazioni.
Nonostante le polemiche che avevano accompagnato l'esperimento di pedonalizzazione estiva, il registro dell'amministrazione non è cambiato: anche questa volta non c'è stato alcun confronto preliminare con i cittadini. «Pretendiamo il rispetto del piano di zonizzazione del Comune.
Non una contrarietà pregiudiziale alla pedonalizzazione, ma una richiesta di confronto e di controllo. «Limitarsi a chiudere le strade, senza programmazione e senza incrementare i controlli, lasciando tutto e tutti allo stato brado, è inaccettabile - aggiunge Sabina Alvino - Nei mesi estivi siamo stati abbandonati, i vicoli del centro storico si sono trasformati in orinatoi a cielo aperto, musica a palla fino a notte fonde, cocci di vetro ovunque, ragazzini che in preda all'alcol urlavano sotto i balconi fino all'alba. Questo non è tollerabile per nessuno. D'altronde, finiti i mesi di baldoria, il centro storico è tornato ad essere un luogo abbandonato, senza persone, senza manutenzione».
In attesa di conoscere nei dettagli le iniziative dell'amministrazione, anche l'avvocato Rita Cesta, che in estate ha rappresentato le istanze dei residenti, avverte: «Ripetere quello che è successo da giugno a settembre sarebbe deleterio perché la disorganizzazione è stata massima. L'offerta culturale della città ai più giovani non può limitarsi ad offrire loro l'opportunità di un brindisi in strada».
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Il Mattino