Acqua, 50 test puliti dopo il picco di veleni

A tre settimane dall'emergenza che ha scosso la città

Un impianto
Cinquanta campioni, nessun superamento. A tre settimane dall'emergenza che ha scosso la città, con la cortina di dubbi popolari e polemiche politiche che fatica ancora...

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Cinquanta campioni, nessun superamento. A tre settimane dall'emergenza che ha scosso la città, con la cortina di dubbi popolari e polemiche politiche che fatica ancora a diradarsi, il picco di tetracloroetilene verificatosi tra il 15 e il 17 novembre continua a restare un mistero irrisolto. La lettura dei rapporti di prova eseguiti dopo la crisi, consegnati nelle scorse ore da Gesesa al Comune, è confortante e disorientante al contempo. Da un lato la rassicurazione che i valori di inquinante presente in rete non si sono mai avvicinati alla linea rossa della non potabilità fissata a 10 microgrammi per litro d'acqua. Dall'altro le perplessità alimentate dalla constatata distanza abissale rispetto ai 250 microgrammi rinvenuti venti giorni fa a Pezzapiana da Asl e Arpac. Ordine di grandezza che, del resto, non si era mai palesato nemmeno nei rilievi effettuati dagli organi di controllo a partire dal 2013, come attestato dalla relazione Arpac. Unica eccezione i 47 microgrammi di tetracloroetilene pescati il 9 marzo 2021 nel pozzo di Campo Mazzone, poi disattivato.



Scorrendo la sequenza dei campioni analizzati dal laboratorio Artea per conto di Gesesa emerge la costanza dei valori che si mantengono sempre ampiamente nella fascia di potabilità. La prima batteria di prelievi è datata 19 novembre. L'ordinanza di divieto d'uso idropotabile è ancora in vigore e il sindaco Mastella non ha ancora ricevuto dall'Asl il via libera al ripristino pieno della fornitura, quando gli addetti di Gesesa si recano ai pozzi di Pezzapiana e presso i fontanini stradali del piano di monitoraggio. I risultati gettano acqua sul fuoco: 1,01 microgrammi al pozzo 1 e 0,91 al pozzo 2. Valori incoraggianti tanto più se si considera che si tratta acqua presa dalla falda e non ancora trattata con cloro (dosaggio variabile tra 0,15 e 0,2 microgrammi). Il livello di inquinante scende ulteriormente nel percorso a valle della clorazione: 0,71 microgrammi nella vasca di accumulo, 0,57 in viale San Lorenzo (Bue Apis), 0,49 in via Piccinato al rione Libertà. Questi ultimi, inoltre, beneficiano della miscelazione con l'acqua proveniente dal molisano Biferno, come accade per tutta la zona bassa della città. Il temutissimo veleno schizzato 25 volte oltre il limite solo 48 ore prima secondo Asl e Arpac, è già ridotto ai minimi termini.

Lunedì 21 nuovo giro di prelievi con risultati analoghi: 1,13 microgrammi ai pozzi di Pezzapiana che diventano 0,75 microgrammi nella vasca post clorazione, e crollano a 0,58 in viale San Lorenzo e 0,52 in via Piccinato. Martedì 22 novembre l'apice degli inquinanti è Pezzapiana 2 con 1,48 microgrammi, valore pressoché dimezzato a valle del trattamento con cloro: 0,85 microgrammi in viale San Lorenzo e 0,77 microgrammi al rione Libertà. Un piccolo rialzo mercoledì 23 con il top segnato ancora da Pezzapiana 1 con 1,58 microgrammi, scesi a 0,86 e 0,81 nei fontanini a valle della clorazione e della miscelazione. Valori del tutto in sintonia pure giovedì 24 quando Pezzapiana 1 contiene 1,5 microgrammi per litro, ma in strada non si va oltre gli 0,87 di viale San Lorenzo. Venerdì 25 si tocca il punto massimo con 1,77 microgrammi rinvenuti nella fialetta riempita a Pezzapiana. E' l'unico giorno nel quale si supera l'asticella del microgrammo anche nei fontanini, comunque ben sotto la soglia di allarme. Sabato 26 concentrazioni massime a Pezzapiana 2 con 1,33 microgrammi. Esame superato anche dai campioni prelevati episodicamente in piazza San Modesto al rione Libertà (0,8 microgrammi) e presso la sede di Gesesa a Pezzapiana (1,06). Martedì 29 torna in vetta Pezzapiana 1 con 1,63 microgrammi, più giù gli altri. Acqua potabile infine anche nell'ultimo test eseguito il 6 dicembre, comunicato due giorni fa da Gesesa. Valori risultati in regola anche dai campionamenti fatti dall'Asl che non ha comunicato alcun superamento dopo i 189 microgrammi del 15 novembre e i 250 microgrammi del 17.


Dai riscontri analitici emerge un ulteriore elemento che suscita perplessità. Il fontanino di piazza Basile, a brevissima distanza dai pozzi di Pezzapiana, ha fatto registrare in tutti i test valori di tetracloroetilene superiori a quelli presenti nella vasca di trattamento con cloro. Un paradosso che non si verifica invece negli abbeveratoi della parte bassa. Un altro mistero in questa vicenda a tinte gialle.
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Il Mattino