Controlli, perquisizioni a tappeto, il sequestro di un allevamento di 158 capi ovini e un arresto per detenzione di armi clandestine. È il bilancio dell'operazione...
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Ed è proprio il padre della ragazzina, Lucio Iorillo, 58enne di Frasso, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, a essere stato arrestato in flagranza di reato, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Benevento, Filomena Patrizia Rosa, con l'accusa di alterazione e detenzione di armi clandestine, fabbricazione e commercio non autorizzato di armi e ricettazione. Presso la sua abitazione, infatti, sono state ritrovate, ben occultate in alcuni nascondigli ricavati all'interno della proprietà e nelle relative pertinenze, una pistola fabbricata artigianalmente, 2 canne prive di matricola e 2 calcioli per fucili, alcune centinaia di cartucce di vario calibro sia per pistola che da caccia, l'attrezzatura idonea per effettuare la manutenzione alle armi e quella occorrente per confezionare e caricare artigianalmente le cartucce, una noccoliera in metallo. Un arsenale, repertato e sottoposto a sequestro, adesso a disposizione ora della Procura.
Al termine delle operazioni Iorillo è stato condotto presso il carcere di Benevento. È indagato per questa storia di armi e non per l'omicidio di Giuseppe Matarazzo, lo scorso 19 luglio freddato con 2 colpi di pistola davanti alla sua abitazione di via Bocca. Ma è ovvio che gli inquirenti effettueranno delle comparazioni con l'arma e le cartucce ritrovate con i proiettili di pistola che hanno ucciso il pastore per fugare ogni dubbio. La pista della vendetta è stata una delle piste privilegiate sin dal primo momento ma finora non sono emersi indizi in grado di avvalorarla tanto che si continua a indagare a tutto campo senza tralasciare alcuna ipotesi. Insomma un intreccio di storie che non sembrerebbero collegate tra loro.
IL BLITZ
Tutta l'azione dei militari si è concentrata nei confronti di pastori e allevamenti di ovini, finalizzati sia al ritrovamento di armi che al rispetto sulle normative che regolano l'attività del conferimento del latte per la successiva lavorazione e vendita. Nell'ambito dell'attività ispettiva sono stati effettuati controlli inerenti il rispetto delle norme sanitarie per garantire l'osservanza della profilassi per la brucellosi ovicaprina e per la tracciabilità dei prodotti della filiera alimentare, dalla produzione del latte e dei suoi derivati, ai fini della sicurezza alimentare. Per tali ragioni i carabinieri del gruppo forestale e il personale dell'Asl di Benevento hanno proceduto, inoltre, al sequestro di un gregge ovocaprino ad Airola di 158 capi, sotto la responsabilità un pastore 30enne originario di Rotondi, privo di qualsiasi documentazione attestante la provenienza e la salubrità degli animali. Effettuate complessivamente 18 perquisizioni domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino