Assenteismo all'Asl: solo un indagato risponde alla domande del magistrato

A tutti gli indagati vengono contestate le ipotesi di reato di falso e truffa

Assenteismo all'Asl: solo un indagato risponde alla domande del magistrato
Primi 7 interrogatori davanti al gip Gelsomina Palmieri per i 18 indagati per assenteismo presso le strutture dell'Asl di Montesarchio. Ieri al Palazzo di Giustizia solo uno...

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Primi 7 interrogatori davanti al gip Gelsomina Palmieri per i 18 indagati per assenteismo presso le strutture dell'Asl di Montesarchio. Ieri al Palazzo di Giustizia solo uno degli indagati ha risposto alle domande del magistrato. Si tratta di un medico di Sant'Agata dei Goti che ha sostenuto di non essere un dipendente dell'Asl, ma di avere con questa azienda sanitaria solo una convenzione. Il medico è difeso dagli avvocati Ugo Cioffi e Alessandro Barbieri. Altri tre indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, si tratta in particolare di impiegati che sono di Cervinara, Rotondi e Montesarchio, difesi dagli avvocati Fulvio Dello Iacovo, Marianna Febbraio e Gennaro Razzino.

Le dichiarazioni spontanee sono venute da altri 3, tutti residenti a Cervinara che hanno cercato di chiarire la loro posizione negando di aver commesso reati perché hanno sostenuto che in realtà le assenze che vengono loro contestate erano dovute a motivi di lavoro, non essendoci presso l'Asl una verifica per le uscite per motivi di lavoro. I tre sono difesi da Enzapaola Catalano e Mario Verrusio.

Gli interrogatori proseguiranno nella giornata di oggi e poi il 17 ed il 19 maggio. Solo a conclusione degli stessi il Gip Palmieri deciderà se ritiene necessario far scattare per tutte o per alcune delle persone coinvolte i provvedimenti di sospensione dal servizio per un anno, così come chiesto dal sostituto procuratore della Repubblica Licia Fabrizi.

A tutti gli indagati vengono contestate le ipotesi di reato di falso e truffa, per la mancate presenze sul luogo di lavoro presso le strutture dell'Asl dove è appunto collocata una apparecchiatura dove i dipendenti devono, con un badge in loro dotazione, attestare le loro presenze. Le indagini inizialmente erano state portate avanti dai carabinieri di Solofra ed erano incentrate su altre ipotesi di reato, tra cui le modalità con cui venivano certificate le somministrazione dei vaccini anti Covid. Queste indagini si sono sviluppate con intercettazioni telefoniche ed altri accertamenti, che hanno poi portato gli inquirenti irpini a relazionare alla Procura della Repubblica beneventana su questi casi di assenteismo. Le indagini sono state coordinate dal procuratore Aldo Policastro e dal sostituto procuratore Licia Fabrizi. Ne è scaturito un voluminoso dossier di circa cinquemila pagine, il cui contenuto è all'origine delle richieste al Gip. Il magistrato avvalendosi di ciò che stabilisce la procedura penale ha fissato questi interrogatori prima di decidere in ordine alla richiesta di applicazione della misura interdittiva.
 

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Il Mattino