Concorsi truccati a Benevento, indagini su denaro depositato all'estero

Concorsi truccati a Benevento, indagini su denaro depositato all'estero
Un altro capitolo nell'ambito dell'inchiesta per un giro di denaro versato dai candidati e dai loro familiari per superare i concorsi per accedere ai corpi di vigili del...

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Un altro capitolo nell'ambito dell'inchiesta per un giro di denaro versato dai candidati e dai loro familiari per superare i concorsi per accedere ai corpi di vigili del fuoco, finanza, polizia e carabinieri. Queste ulteriori indagini hanno riguardato somme di denaro (titoli cinesi) che sarebbero state trasferite all'estero da uno degli imputati, il vice prefetto Claudio Balletta, 66 anni, di Roma. Su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Benevento, Francesco Sansobrino, il gip aveva autorizzato la Guardia di Finanza a effettuare una serie di perquisizioni partendo appunto dal materiale informatico sequestrato nella casa del funzionario.

Un'inchiesta che ha portato a sei indagati residenti in varie località che, secondo l'accusa, si sarebbero adoperati a trasferire dei titoli in Svizzera per un valore di 900mila euro. I sei indagati rispondono di riciclaggio e attività finanziaria abusiva. Contro il sequestro, anche nei loro confronti di materiale informatico, c'è stato un ricorso al Tribunale del Riesame, che ieri mattina ha esaminato il caso, presente uno dei difensori di ufficio dei sei imputati, l'avvocato Mario Palmieri. Il collegio, composto da Simonetta Rotili, Daniela Fallarino e Francesca Telaro, presente il sostituto procuratore Sansobrino, nelle prossime ore depositerà la propria decisione.

Secondo l'ipotesi dell'accusa, Balletta avrebbe svolto una serie di irregolarità nell'ambito dei concorsi per entrare nelle forze dell'ordine e nei vigili del fuoco intrattenendo rapporti con gli attuali imputati che operavano nel Sannio, ma anche con persone residenti in altre città. Da qui la convinzione che il funzionario consegnava pen drive contenenti i quiz dei vari concorsi pubblici a più persone. Nel momento della perquisizione nella sua abitazione di Roma nel giugno del 2020 furono rinvenuti solo 45mila euro. Nulla sui conti correnti intestati alla moglie e agli altri familiari. Pertanto secondo l'accusa ci sarebbe stato un trasferimento in Svizzera di titoli così detti «bond petchili» cinesi con i sei indagati che avrebbero avuto un ruolo in questi trasferimenti quali intermediari finanziari, tra l'altro, senza essere iscritti all'albo. Si tratterebbe di dieci titoli di credito. Balletta avrebbe sostenuto di averli avuti in eredità dalla madre. 

Come è noto il viceprefetto Balletta insieme ad Antonio De Matteo, 69 anni, di Benevento, funzionario in pensione dei vigili del fuoco, Giuseppe Sparaneo, 52 anni, anch'egli funzionario in servizio dei vigili del fuoco di Benevento, tutti e due ai domiciliari, Antonio Laverde, 45 anni, originario di Benevento ma residente a Fonte Nuova, in provincia di Roma, maresciallo della Finanza in servizio al Comando generale, sottoposto alla misura dell'obbligo di dimora, e Vito Russo, 40 anni, di Benevento, carabiniere in forza a Roma, che è invece agli arresti domiciliari, dopo una prima udienza svoltasi ad aprile compariranno davanti ai magistrati della sezione penale il 14 settembre. Devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, che viene contestata a Balletta, De Matteo e Sparaneo, e corruzione. Rito ordinario invece per altre tre persone, anche loro colpite nel giugno del 2020 da provvedimenti del Gip. I numerosi candidati e loro familiari che avevano versato denaro per superare i concorsi saranno giudicati separatamente. Gli imputati sono difesi agli avvocati Bruno Naso, Antonio Leone, Gerardo Giorgione, Mauro Iodice, Francesca Golia e Ester Molinaro.

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Il Mattino