«Va messo un punto e accapo a questa situazione». Stavolta non c'è stato bisogno di sollecitarlo, il sindaco ha alzato la paletta dell'alt, di fronte ad...
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Il sindaco ha, evidentemente, captato la richiesta sempre crescente che sale dalla città. «Nel ringraziare i consiglieri che esprimono incondizionatamente fiducia nei miei confronti, devo con rammarico prendere atto che continuano a registrarsi incomprensioni e dichiarazioni che troppe volte superano il limite del garbo e del rapporto di solidarietà umana e politica ha dichiarato ieri Mastella -. Ho sempre ascoltato pazientemente l'opinione di tutti, e in modo particolare quella dei consiglieri di maggioranza, ma a questo punto ritengo che ognuno debba rientrare nel proprio ambito evitando dichiarazioni inutilmente polemiche e che danno l'idea di scontri tribali assolutamente inaccettabili. Insomma, va messo un punto e accapo a questa situazione. Per questo motivo sto già ascoltando tutti i consiglieri e chi si attiene a questa regola è nel perimetro della maggioranza, mentre chi non vi si attiene è fuori. Il che ovviamente non significa non ci debba essere dialettica, ma semplicemente che occorre evitare spropositi, parole eccessive e fuori luogo e inopportuni motivi di rancore, perché questo andazzo non è più accettabile».
La presa di posizione del sindaco è largamente condivisa. Tra i capigruppo, per Giovanni Quarantiello «finalmente il sindaco inizia a far valere la sua autorevolezza, non solo come primo cittadino ma anche come Clemente Mastella. «Sono perfettamente d'accordo con le sue considerazioni, tutti noi dobbiamo pensare a portare avanti il programma di mandato senza personalismi e forme esasperate di protagonismo. È il caso di interrogarsi tutti, ricordando quello che eravamo prima di questa esperienza, per capire bene chi ne ha beneficiato fortemente. Sarebbe pure il caso che ognuno di noi facesse un passo indietro e, da buon i cristiani, evitasse rancori e malumori che a nulla portano se non allo scatafascio generale». Chiude Gigi Scarinzi: «Comprendo lo stato d'animo del sindaco, cui va tutta la mia solidarietà, anche perché condivido la condanna alla politica del ricatto. Ma è necessario, però, operare dei distinguo. Ad esempio, nel caso di Forza Italia, la prossima uscita dal gruppo mia e del collega Sguera è riconducibile a motivi esclusivamente politici all'interno del partito e quindi anche del gruppo. Come già specificato in altre occasioni, la nostra decisione non sarà affatto finalizzata alla modifica dell'attuale assetto della giunta. Del resto, le continue ed esilaranti esternazioni di qualche consigliere forzista sono la più chiara ed esaustiva risposta circa le motivazioni che ci hanno portato a questa scelta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino