La sorte dei pini di viale degli Atlantici non può essere già segnata. E la loro, eventuale, fine non deve essere decretata in maniera frettolosa e lacunosa. Ne sono...
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«Chi vi scrive è un gruppo di cittadini di Benevento preoccupato per ciò che sta accadendo nella nostra città», esordisce l'accorata lettera-appello che illustra quanto già avvenuto a marzo e prospetta lo scenario peggiore: abbattimento in blocco del duplice filare che punteggia il viale dal 1933. Al momento il verdetto è sottoposto alle valutazioni di una commissione tecnica nominata da Palazzo Mosti. «Il Comune - è scritto - sostiene siano pericolosi, anche se a tutt'oggi ne è caduto solo uno sei anni fa dopo una nevicata. La decisione dell'abbattimento è stata assunta in maniera irrituale, accreditando pubblicamente l'idea che ci fosse stato l'intervento superiore, non si sa a che titolo, della Regione. In realtà si tratta di una relazione di due pagine redatta da un agronomo della Regione il quale, senza aver effettuato alcun esame strumentale, ha decretato de visu la pericolosità di tutti gli alberi e il loro abbattimento». Procedura che a detta dei firmatari è lacunosa: «Una esecuzione sommaria, disposta per i primi 12 pini senza un'ordinanza sindacale o un provvedimento dirigenziale ma con un mero ordine di servizio dell'agrotecnico comunale. Un iter affrettato, fondato su un del tutto indimostrato o non sufficientemente comprovato imminente grave pericolo per la pubblica incolumità, dalle conseguenze irreparabili e gravissimo danno per tutti i cittadini». Sos dunque al Coordinamento nazionale: «Vi chiediamo aiuto per bloccare questo progetto scellerato e fare chiarezza sull'effettivo stato di salute dei pini e sui possibili rimedi». Iniziativa che dimostra l'esistenza di un cospicuo movimento di opinione contrario alla prospettiva nefasta dell'azzeramento pressoché totale dello storico patrimonio arboreo di viale degli Atlantici, sia pur sostituito con nuove essenze. «L'operato del Comune non è stato trasparente né partecipato - dice Luca Coletta, primo firmatario - quanto fatto fin qui somiglia più a una sentenza preordinata che non a un solido e inoppugnabile processo di valutazione scientifica tradottasi infine in atti amministrativi. Il Comune è in tempo per fare chiarezza. Poi potrà legittimamente determinarsi come riterrà più opportuno». E il tema sarà al centro dell'assemblea pubblica indetta dal comitato di quartiere Cappuccini-Mellusi-Atlantici in programma alle 18.30 al Circolo tennis. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino