Ponte San Nicola, no ai sensori: Mastella aspetta risposte dall'Anas

Ponte San Nicola, no ai sensori: Mastella aspetta risposte dall'Anas
«I sensori? No, al momento non sarebbero utili in quanto non sapremmo dove collocarli, vanno progettati». Finora, la commissione deputata a «indagare» il...

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«I sensori? No, al momento non sarebbero utili in quanto non sapremmo dove collocarli, vanno progettati». Finora, la commissione deputata a «indagare» il ponte San Nicola si è riunita una sola volta informalmente, e nella seconda ha effettuato un primo sopralluogo, che avrebbe confortato l'ispezione visiva del dirigente Perlingieri, quella le cui risultanze portarono allo stop della circolazione sul collegamento tra Capodimonte e il resto della città. Ora, la commissione è stata costituita, anche se la determina ancora non torna dal settore Finanze alle Opere Pubbliche. Si va, quindi, ancora per ipotesi. «Non li escludo, ma i sensori servono a monitorare qualcosa, pertanto andrebbero prima individuate quali parti del ponte che vorremmo mettere soyto osservazione dice Maria Rosaria Pecce, docente di Tecnica delle Costruzioni all'Unisannio -. Occorre esaminare il ponte e capire quale punto monitorare. Per adesso dobbiamo fare le prove per caratterizzare, solo dopo valuteremo».

 
Intanto, il Comune ha richiesto la documentazione all'Anas, che per anni ha gestito la struttura. Ottenuto l'incarico ufficiale, i 4 componenti della commissione si riuniranno per definire un piano d'azione. «Bisogna fare - continua Pecce - una serie di indagini sui materiali, sullo stato di fatto rispetto al progetto, sulla conservazione dei materiali, sul degrado, sulla pulizia dei cavi, sui vincoli. Individuate le prove da fare, sarebbe opportuno comunque attendere la documentazione che l'Anas ci fornirà ma, se tarda troppo, inizieremo a farle. Il progetto, pur se datato, negli uffici del Comune è stato reperito, ma non è dato sapere se è quello finale, poiché all'epoca non c'era obbligo di deposito. L'Anas, che fece costruire il ponte, ha depositato il progetto nei suoi archivi».


E a chi ha sollevato polemiche in ordine al compenso, la Pecce ribatte: «Noi non lo facciamo per soldi. Questa, diciamocelo francamente, è più una rogna, una cosa difficile, comporta l'assunzione di responsabilità, ma sia a me che al professore Cosenza fa molto piacere studiare un progetto di Morandi, all'epoca uno dei progettisti più importanti. Oltretutto, avremo l'occasione di imparare tecniche costruttive utilizzate negli anni 50». Per l'esattezza, il compenso dei tre «esterni» ammonta a 12mila euro, oltre Iva e cassa. La chiusura del ponte, la cui durata resta un'incognita, ha indotto l'ex assessore Luigi Bocchino a proporre una denuncia nei confronti del sindaco Mastella per procurato allarme. Qualche giorno fa, la Procura ha disposto l'acquisizione degli atti, innanzitutto il progetto dei lavori post-alluvione. «Va ricordato dice - che il ponte è chiuso al transito da 35 giorni e provoca notevolissimi danni anche a chi deve raggiungere uffici molto importanti in centro. Gli ingorghi di questi giorni rappresentano una dura realtà aggravata dal divieto di accesso a via San Pasquale per chi proviene da Capodimonte». Bocchino, inoltre, solidarizza con gli oltre 1500 ingegneri sanniti che, «per chissà quale volere, non fanno parte della commissione tecnica insediata dal Comune di Benevento per il ponte». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino