CASALDUNI - Stir, ok al decreto di finanziamento per la realizzazione di una stazione ecologica di stoccaggio provvisorio. «Il decreto regionale di 1,1 milioni di euro -...
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Vanno presto attivate perciò le procedure amministrative per l'affidamento degli interventi. Proprio agli inizi di luglio, Di Maria aveva approvato il progetto esecutivo dei lavori per la realizzazione di una stazione ecologica di stoccaggio a servizio dello Stir. Il progetto, che rientra nell'ambito di un programma regionale finanziato con 20 milioni di euro del Por 2000/2006, è finalizzato a garantire l'ordinato ciclo dei rifiuti a valle del trattamento effettuato presso lo Stir, nonché la realizzazione del centro di stoccaggio e trattamento delle frazioni secche, ma anche a fronteggiare l'eventuale emergenza per lo stop di Acerra. «A seguito dello stop al termovalorizzatore ha dichiarato Pasquale Iacovella, presidente dell'Ato rifiuti e sindaco di Casalduni- lo Stir potrebbe essere utilizzato, in modo residuale e qualora ce ne fosse bisogno, quale sito di stoccaggio provvisorio».
È quanto è emerso dalla riunione indetta dal vicepresidente della Regione e assessore all'Ambiente Fulvio Bonavitacola, sulle misure da approntare in vista della temporanea chiusura del termovalorizzatore di Acerra. La Regione e in particolare Bonavitacola, insieme ai presidenti dell'Ato e alle società provinciali dei rifiuti sono al lavoro per trovare subito i siti provvisori dei rifiuti. «I rifiuti indifferenziati dei Comuni sanniti ha continuato Iacovella saranno trasferiti e lavorati dagli Stir di Tufino, Pianodardine e Santa Maria Capua Vetere, e poi potrebbero essere provvisoriamente depositati presso la piazzola dello Stir per il mese di settembre».
Per la segreteria provinciale del Pd è necessario agire subito per evitare l'imminente crisi del ciclo provinciale dei rifiuti. «Ne deriverebbero costi salatissimi, non solo economici, per l'intero Sannio e i suoi cittadini. La causa primaria del problema risieda nell'incendio dello Stir e nella sua mancata riattivazione. Da essa discende la necessità di conferire fuori provincia, con i relativi aggravi di spesa.Siamo già fuori tempo massimo - conclude la nota - è il momento della responsabilità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino