Il tempo passa ma le buche, spesso rattoppate da una lingua di asfalto, restano come prima e semmai più di prima pronte a ritornare in superficie alla prima pioggia utile,...
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Una tregua agevolata dalla bella stagione ma anche e soprattutto dai lavori avviati da Anas a partire dal 19 aprile scorso, finalizzati al ripristino della pavimentazione in punti saltuari maggiormente ammalorati per una spesa complessiva stimata in qualche milione di euro. Una serie di interventi annunciata dal capo compartimento della Campania e coordinatore territoriale dell'area tirrenica di Anas, Nicola Prisco, nel corso dell'incontro promosso il 6 aprile a Palazzo Mosti dal sindaco di Benevento Clemente Mastella alla presenza dei sindaci dei comuni ricadenti sul tracciato. Opere di manutenzione per un totale di circa 20 milioni di euro da completare entro il 2019 compresa la riparazione di alcuni viadotti, in attesa dell'adeguamento a 4 corsie con una misura da 460 milioni per il primo lotto di interventi, da San Salvatore Telesino a Benevento, per un itinerario complessivo di 24 chilometri. Attualmente, così come comunicato dallo stesso gestore, è in corso di redazione il progetto esecutivo del raddoppio che prevederà indagini ed approfondimenti geognostici, alcuni già in corso, e altri che saranno avviati entro l'anno. Sul fronte della manutenzione ordinaria, invece, entro la fine di ottobre giungeranno al termine i lavori presso lo svincolo di Solopaca, tra il chilometro 48 e 58 del tracciato, per un'attività che riprenderà nella primavera del 2019 con un impegno economico di circa 2,3 milioni di euro, per tratti compresi sul versante casertano della strada e all'altezza delle uscite di San Salvatore, Castelvenere e Solopaca, oltre a un ampio intervento di manutenzione straordinaria dell'importo di 2 milioni sul viadotto Pantano.
E pur si muove, dunque, ma per i mesi che verranno per gli oltre 25mila automobilisti che ogni giorno percorrono il corridoio da Caianello a Benevento ci sarà da combattere con uno scenario per il quale risulta tutt'altro che semplice individuare i tratti di maggiore criticità, tra rallentamenti, lavori in corso, autoarticolati e autovelox, ben 7 in poco meno di 20 chilometri di tracciato, da Puglianello a Torrecuso. Alla base dell'installazione dei dispositivi il principio della sicurezza su un'arteria che continua purtroppo a balzare agli onori delle cronache per gli incidenti anche mortali, numerosi negli anni, così come il numero dei feriti, per diverse decine nel 2017 e nel 2018, di grave o minore entità.
Una situazione non facile da sostenere alla quale si aggiunge un altro percorso da brividi, la Fondovalle Isclero, poco meno di 21 chilometri in terra sannita in un crescendo di buche, voragini a macchie di leopardo, una fitta vegetazione spontanea arrivata a coprire le protezioni poste ai due lati della carreggiata e l'immondizia ammassata nelle piazzole di sosta. Uno scempio sotto gli occhi di tutti, una strada in balia di se stessa nelle more del passaggio di responsabilità dalla Provincia all'Anas che potrebbe avvenire entro la fine dell'anno consentendo. E solo dopo il passaggio si può prevedere la predisposizione di un piano di interventi di manutenzione necessari ora più che mai al di là dei rattoppi ultimati a inizio settembre, tra Telese e Melizzano, ma che tuttavia hanno lasciato ancora gravissime criticità nei tratti ricadenti nei territori comunali di Dugenta e Sant'Agata de' Goti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino