Cimitero, altri 6 feretri liberati dal fango

Sono rimaste nove urne sotto i detriti

Il recupero delle bare a Sant'Agata de' Goti
Ancora sei feretri strappati al fango del Vallone Pozzilli. Si è chiuso così, ieri sera, il bilancio delle operazioni di recupero che vanno ormai avanti da una...

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Ancora sei feretri strappati al fango del Vallone Pozzilli. Si è chiuso così, ieri sera, il bilancio delle operazioni di recupero che vanno ormai avanti da una settimana nell'ala del cimitero capoluogo di Sant'Agata de' Goti, interessata dal crollo di oltre cento loculi nella notte tra il 18 e il 19 gennaio. Salgono così a 122 le salme recuperate con le operazioni che in questi giorni sono diventate via via più difficili a causa della presenza dell'acqua, dei detriti dei loculi crollati e per le condizioni meteo che non hanno dato tregua. Ne mancano adesso nove, ma saranno le più difficili da recuperare.

Per questo motivo, per tutta la giornata di ieri, si è lavorato alla messa in sicurezza dell'area del cantiere e alla creazione di una strada di servizio che dovrà permettere a una gru di raggiungere il vallone e quindi di poter rimuovere i blocchi di cemento. Ieri sera il consueto report del Comune di Sant'Agata de' Goti che con il sindaco Salvatore Riccio, l'assessore Valerio Viscusi e l'Area tecnica sta seguendo passo passo le operazioni di recupero, estumulazione e riconoscimento dei feretri.

Importante il supporto in questi giorni degli agenti del comando di Polizia municipale che nonostante le carenze di organico hanno dovuto garantire, oltre al servizio ordinario, anche la loro presenza al cimitero. Con loro anche i volontari di protezione civile de «Il Cireneo». E in questi giorni è diventata una presenza fissa a Sant'Agata de' Goti quella delle squadre di carabinieri, forestali e vigili del fuoco impegnati nelle attività di indagine e nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza. «Si sono concluse le operazioni di movimento terra per la creazione di una pista di stazionamento ove posizionare una apposita gru ha spiegato, ieri sera, il sindaco Salvatore Riccio -. Le operazioni di recupero, proseguite in data odierna, hanno consentito di recuperare e identificare 6 feretri che, sommati a quelli già recuperati, porta a 122 il totale dei recuperi effettuati. Restano ancora da estrarre pochi feretri. Su indicazione dei vigli del fuoco, le operazioni di recupero saranno sospese per consentire di porre in essere ulteriori misure per la messa in sicurezza dell'area di cantiere».

La giornata di oggi servirà, dunque, ad aprire la strada e preparare il cantiere per la gru che verosimilmente già dalla giornata di domenica o lunedì dovrà sgombrare il fondo del Vallone Pozzilli dalle strutture in cemento crollate una settimana fa trascinando nel letto del torrente i resti mortali dei defunti tumulati nel lato destro del «Lotto Longo».


Proprio con riferimento a quanto accaduto nella notte tra il 18 ed il 19 gennaio il Comune di Sant'Agata de' Goti ha deliberato in giunta la richiesta alla Regione del riconoscimento dello stato di emergenza per «eventi meteorici eccezionali» e «l'assegnazione di fondi, anche straordinari, per la copertura finanziaria delle spese per gli interventi urgenti e indifferibili necessari per far fronte all'emergenza, in via di quantificazione da parte degli uffici tecnici comunali». Intanto, sono salite a 15 le denunce presentate dall'avvocato Alessandro Della Ratta per conto delle famiglie che hanno visto le salme dei propri parenti rovinare sul fondo del Vallone Pozzilli a causa del crollo dei loculi del «Lotto Longo». La prima denuncia era stata presentata dal legale, i cui familiari erano tumulati proprio in quei loculi, già il giorno del crollo. Poi a seguire gli altri esposti. Il tutto mentre vanno avanti le indagini della Procura, affidate al sostituto procuratore Marilia Capitanio, affiancata dal consulente nominato dalla Procura, l'ingegnere Antonio Ciarleglio.
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Il Mattino