«Nella nostra provincia non ci sono casi di Coronavirus, ma siamo pronti per affrontare qualsiasi emergenza». Così Angelo Salomone Megna, direttore...
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IL MANAGER
Il digì dell'azienda ospedaliera Mario Ferrante sottolinea che come ospedale «dobbiamo dare risposte immediate per affrontare questa emergenza e quindi abbiamo creato un'unità di crisi, costituita da diverse figure professionali, quali infettivologi, pneumologi, medici del pronto soccorso, di medicina generale e di pediatria, che avranno il compito di valutare i casi sospetti, anche se il rischio per l'Europa e l'Italia non è elevato. Le aree metropolitane, dove c'è più turismo, sono sicuramente più a rischio delle piccole realtà come le nostre. I cinesi che vivono nelle nostre zone non sono moltissimi e sono naturalizzati. Questo però non deve autorizzarci ad abbassare la guardia e a farci trovare impreparati. In questi giorni c'è un aumento del 25% degli accessi in pronto soccorso, ma è legato alla sindrome influenzale». «Nelle situazioni di emergenza conclude Megna la presenza delle unità infettivologiche sul territorio è di massima importanza perché sono in grado di fornire risposte immediate in tempi brevi che in alcuni casi rappresentano una soluzione salvavita. Nel 2011 era stato avviato un piano di ridimensionamento delle unità infettivologiche, fortunatamente naufragato, in quanto dissipare le competenze in questo campo avrebbe avuto conseguenze drammatiche».
L'AZIENDA SANITARIA
L'allerta è altissima anche presso il dipartimento di Prevenzione dell'Asl, che peraltro risponde a circa 40 interrogativi giornalieri formulati dai cittadini per telefono, e accerta che siano messe in atto strategie in grado di verificare le condizioni reali del paziente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino