Benevento, caccia alla centrale delle banconote false

Benevento, caccia alla centrale delle banconote false
«Dovevamo solo prelevare il denaro a Benevento per portarlo al Nord». Così i due arrestati, trovati in possesso di banconote false, ben 400 da 50 euro, ieri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Dovevamo solo prelevare il denaro a Benevento per portarlo al Nord». Così i due arrestati, trovati in possesso di banconote false, ben 400 da 50 euro, ieri hanno ricostruito la loro presenza in città nella tarda serata di giovedì quando sono stati bloccati dai carabinieri mentre stavano acquistando, biglietteria della stazione centrale, i ticket ferroviari con destinazione Milano. Si tratta di Vincenzo Laudari, 49 anni, di Como, e Daniele Bosisio, 32 anni, di Monza. Ieri il Gup Gelsomina Palmieri, al termine degli interrogatori nel carcere di contrada Capodimonte, ha scarcerato Bosisio comminandogli il divieto di dimora in città, e inviato Laudari agli arresti domiciliari a Lecco. Le dichiarazioni rese dai due indagati si aggiungono agli elementi che i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale stanno portando avanti sin dalla notte di giovedì.

 
Gli inquirenti, infatti, sono convinti che, se non la stamperia, almeno il luogo dove la banconote false sono accatastate in attesa dello smistamento sia in città o nel suo hinterland. E Bosisio con le sue affermazioni avrebbe confermato che nel traffico di banconote false vi sono dei coinvolgimenti sanniti: «Ho accompagnato Laudari a Benevento dove aveva un appuntamento con una persona che gli doveva consegnare il denaro. Laudari mi ha detto che per sfuggire ai controlli era meglio dividere le banconote tra due persone e per questa collaborazione sarei stato ripagato».

E infatti sempre a dire di Bosisio, secondo i piani, Laudari avrebbe incontrato in città una persona a bordo di un'auto ritornando con lo zainetto colmo di banconote. Una ricostruzione quella di Bosisio in parte confermata anche da Laudari, che però ha sostenuto di non essere l'autore dell'iniziativa, ma di aver accompagnato in questo viaggio nel Sannio l'amico. I due sono stati interrogati ieri alla presenza dei legali Antonio Crea, Walter Marelli e Federico Paolucci.

Chiaramente a monte dei due arresti vi è stata un attività investigativa finalizzata al contrasto della produzione, del traffico e della spendita di banconote false, un fenomeno che assume dimensioni sempre più notevoli su tutto il territorio nazionale.

Bosisio e Laudari non sono stati di certo bloccati casualmente dopo poco che erano giunti in città a bordo di un treno. La loro presenza che si è protratta per qualche ora al rione Ferrovia, il tempo di contattare l'emissario che ha consegnato i biglietti da cinquanta euro falsi e poi ripartire con il prezioso carico, per un valore di 20mila euro, alla volta del Nord e ora oggetto di accertamenti. I due lombardi sono stati reticenti sul misterioso individuo che a loro avrebbe consegnato le banconote false. Inoltre i carabinieri di Benevento, con l'apporto degli investigatori di città del Nord, stanno cercando di ricostruire l'intera organizzazione malavitosa nella convinzione che non si tratti di un caso isolato, essendosi già registrati episodi simili.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino