Nessuna impennata nelle prenotazioni, aspettative basse e un clima generale che oscilla tra il malcontento e la rassegnazione. La settimana che precede l'arrivo delle...
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Un desolante scenario che non risparmia nessuno degli hotel locali, dai centrali President e Villa Traiano, passando per Il Molino, il Grand Hotel Italiano e i Bed&breakfast del centro storico, unici a far registrare qualche timido sussulto. Calma piatta e nessuna novità all'orizzonte, dunque, sembrano essere diventati la prassi, e allo stato attuale dei fatti non occorre essere dei chiaroveggenti per ipotizzare che non si verificherà alcuna inversione di tendenza neanche in ottica 25 aprile e primo maggio. D'altronde sono gli stessi proprietari e dipendenti degli alberghi a non mostrarsi sorpresi dalle prenotazioni al ribasso, altro segnale evidente di quanto la crisi degli esercenti sia duratura e radicata. L'aspetto che maggiormente allarma è proprio l'assenza di prospettive e tentativi concreti di invertire il trend, aggravati dalla consapevolezza che il potenziale storico e artistico della città avrebbe tutte le carte in regola per trasformare Benevento in una delle mete meridionali più ambite in occasione delle feste. Tanto vari quanto noti i motivi che impediscono al Sannio di attirare visitatori per più di qualche ora al giorno. Puntare il dito contro la crisi economica, la «concorrenza» delle vicine località balneari e le solite previsioni meteo tutt'altro che incoraggianti nel periodo pasquale, non sembra essere affatto sufficiente per rendere l'idea.
Pur senza esporsi direttamente con pubbliche dichiarazioni, i gestori delle strutture ricettive lasciano intendere in maniera abbastanza chiara che a incidere in negativo sarebbero le poche campagne promozionali, l'assenza di iniziative atte a valorizzare e a rendere attrattiva la città nei giorni di festa, la chiusura delle attività commerciali nelle zone più centrali e trafficate, i problemi con la lingua che complicano non poco la vita ai turisti stranieri, la ridotta presenze di guide, info point e servizi vari e, soprattutto, i due ostacoli considerati generalmente quasi insormontabili: gli scarsi collegamenti con le grandi città come Napoli e Roma, e l'ormai consolidata tendenza a ritenere Benevento una città da visitare di passaggio, nell'arco di mezza giornata, senza necessità di pernottare.
Una sorta di turismo mordi e fuggi che pugnala al cuore le ambizioni e le istanze degli hotel cittadini, praticamente obbligati a distinguere tra quelli che vengono considerati veri turisti, intenzionati a trascorrere almeno un paio di giorni nel Sannio (tipologia sempre più rara), e coloro che potrebbero essere definiti escursionisti, visitatori occasionali che sostano a Benevento solo per una manciata di ore.
«Nonostante la nostra città possieda un inestimabile patrimonio storico artistico che la rende impossibile da visitare nell'arco di una singola giornata - commenta l'assessore al turismo Oberdan Picucci - la tendenza diffusa nei visitatori è quella di soffermarsi appena qualche oretta. Si tratta di quel che viene definito come turismo di giornata, un problema che stiamo affrontando. Come amministrazione comunale ci impegniamo a tenere aperti durante le festività i luoghi d'arte di nostra competenza come l'Hortus e l'Arco del Sacramento, monitorando il lavoro degli operatori che fanno rete per portare gente nel Sannio. D'altronde il flusso di visitatori previsto è incoraggiante, ma bisogna invogliarli a trattenersi di più».
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Il Mattino