Benevento, scavi archeologici nell'area scelta per il depuratore

Benevento, scavi archeologici nell'area scelta per il depuratore
Due prove tecniche di futuro. Nello stesso luogo, nello stesso momento e con l'idea, secondo le prospettive di entrambe le applicazioni sul campo, di avviare un percorso...

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Due prove tecniche di futuro. Nello stesso luogo, nello stesso momento e con l'idea, secondo le prospettive di entrambe le applicazioni sul campo, di avviare un percorso virtuoso e decisivo per una migliore qualità della vita e uno sviluppo coerente e sostenibile. Da una parte il Comune che finalmente si prepara a realizzare i depuratori per la città, dall'altra la Soprintendenza pronta a giocare una importante partita culturale e scientifica proprio nell'area dove dovrebbe sorgere uno dei due impianti. La terza protagonista dello stesso racconto è l'Appia Antica, attualmente top player nel campionato della valorizzazione della città e delle sue risorse storico-culturali.

 
Detto questo, i fatti. Il Comune, come noto, ha individuato due diverse località cittadine dove costruire altrettanti depuratori, una di esse è contrada Santa Clementina, vasta area che comprende il ponte Leproso, uno dei monumenti più famosi e, insieme all'Arco di Traiano, perno del tracciato beneventano, oltre a essere segmento irrinunciabile del più ampio percorso da Roma e Brindisi, dell'Appia Antica. Parliamo di un sito candidato al riconoscimento Unesco di patrimonio mondiale dell'umanità, sfida che vede Benevento come comune capofila.
Sulla questione depuratori (saranno progettati da Gesesa) divampa la polemica circa la mancata risposta del ministero rispetto alla richiesta del sindaco Mastella, peraltro accolta verbalmente dal ministro Costa l'11 febbraio scorso in occasione della sua visita in città, di un contributo economico. La dotazione specifica del Comune è di 20 milioni di euro, altrettanti dovrebbe metterli il ministero attraverso i fondi di Sviluppo e Coesione. Poi gli accordi di programma tra i vari enti. L'altro depuratore individuato (in seguito ve ne sarà un terzo per un sistema frazionato e a minore impatto ambientale) dovrebbe sorgere nell'area del cimitero.
Contestualmente al dibattito sullo scenario legato alla depurazione, ecco la decisione del ministero ai Beni culturali di finanziare (220mila euro) un programma di indagini, studio e successiva campagna di scavi proprio nella zona di Santa Clementina, ponte Leproso e stazione ferroviaria Appia.

«Un progetto di ampio respiro - sottolinea Simone Foresta, responsabile scientifico e archeologico del centro operativo della Soprintendenza di Caserta-Benevento - perché consentirà di tracciare l'Appia Antica nel suo percorso cittadino in un luogo dove sono state già rinvenute necropoli, epigrafi, iscrizioni, sezioni del più generale percorso dell'arteria. L'area di Santa Clementina, ricchissima di testimonianze archeologiche, sarà collegata a un più ampio settore di ricerca che comprenderà anche l'anfiteatro romano. Lo scopo è scoprire come girasse l'Appia e nel contempo porre le basi per la creazione di un grande parco archeologico e paesaggistico». Da quelle parti c'è la confluenza dei fiumi Calore e Sabato, spettacolare meta di escursionisti e ambientalisti.

Il progetto al decollo, che non si esaurirebbe con questo primo impegno economico, rappresenta un importante viatico per il riconoscimento Unesco di una parte consistente del patrimonio archeologico cittadino.

Tutto lascia prevedere che Comune e Soprintendenza qualche parola dovranno scambiarla. Sembra, infatti, non finire mai la «disfida» di Santa Clementina, area di assoluto valore storico, archeologico e paesaggistico che puntualmente però finisce sui tavoli dell'Ufficio tecnico comunale per disegnare mappe diverse da quelle che ci si aspetterebbe. Prima il progetto per i 420 alloggi dell'Housing sociale, allestito dalla precedente amministrazione e contrastato con successo dall'associazionismo militante, adesso il depuratore. La città eco-storica non è facile da costruire, vi sono incompatibilità culturali e di visione strategica che vanno limate, se possibile annullate. C'è di fatto che le due proposte, difficilmente compatibili, finiscono per imporre una scelta di gerarchie nell'ordine del giorno del dibattito cittadino. E non è naturalmente solo questione di progetti da realizzare.
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Il Mattino