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Faicchio ieri mattina in piazza Annunziata si è stretta attorno alla famiglia di Alessandro Onofrio, l'operaio 28enne morto nella giornata di sabato dopo le ferite riportate nel tragico incidente sul lavoro verificatosi venerdì in un condominio privato di viale Atlantici, a Benevento. Un paese addolorato per la morte di un suo figlio, al quale è stato tributato l'ultimo saluto. La bara bianca ha raggiunto la chiesetta dell'Ave Gratia Plena, nella frazione Casali di Faicchio, alle porte del borgo titernino, quando erano da poco passate le 10,30. La rabbia, il cordoglio ma soprattutto la vicinanza al dolore vissuto dalla famiglia, dai genitori, dai due fratelli, dalle tre 3 sorelle e da Mia, la fidanzata di Alessandro che sabato, per un assurdo scherzo del destino, sarebbe diventata la sua promessa sposa con la cerimonia già fissata da tempo a Palazzo Maturi, ad Amorosi. Il matrimonio, quello religioso, sarebbe arrivato a dicembre.
Un dramma collettivo del quale prova a farsi portavoce il parroco don Saverio Goglia che ha concelebrato il rito funebre con dDon Raffaele Liberatore. «Mai come in queste occasioni sento la responsabilità di essere sacerdote dice don Saverio -. Dinanzi a un mistero così grande anche un sacerdote è in difficoltà nel dire qualcosa che possa dare speranza per la morte prematura di uno dei nostri ragazzi. Qualsiasi sia la circostanza o il modo in cui viene a mancare un giovane, si tratta di un'enorme tragedia, che toglie il respiro.
Un lutto che ha colpito tutta la valle Telesina e in particolare il comprensorio titernino con il dolore e l'apprensione delle comunità di Faicchio e San Lorenzello rappresentate, rispettivamente, dai sindaci Nino Lombardi e Antimo Lavorgna. «Quanto accaduto ad Alessandro non può lasciarci indifferenti - dice Lombardi - ci colpisce in prima persona e ci richiama alle nostre responsabilità di istituzioni presenti sul territorio. Abbiamo il dovere di vigilare e chiedere maggiori controlli e rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro, di pretendere che il lavoro sia al centro dell'agenda politica». Al termine della celebrazione l'ultimo abbraccio dei «Casali». Un abbraccio esteso al resto del centro abitato di Faicchio, nel silenzio del centro storico e della provinciale con le saracinesche abbassate dalle attività commerciali in segno di condivisione del lutto della famiglia Onofrio così come da invito dell'amministrazione comunale. I palloncini bianchi lasciati volare nel blu del cielo e i confetti bianchi ad accarezzare il feretro prima della tumulazione nel cimitero cittadino.
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Il Mattino