È attualmente ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale «Rummo», il ragazzo minorenne, affetto da tubercolosi, ospite, con altri 13...
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«Non c'è motivo di allarmarsi dichiara Giorgio Nista, sindaco di Colle Sannita e psichiatra presso l'azienda ospedaliera perché la tubercolosi è una malattia ubiquitaria, di cui è responsabile un batterio che si trova dappertutto e con il quale tutti entriamo in contatto più spesso di quanto si possa pensare. Le cause che probabilmente hanno scatenato la patologia nel ragazzo, sono da ricercare nelle pessime condizioni igieniche, alimentari e di stress, peraltro pregresse, e quindi relative al contesto in cui ha vissuto prima di arrivare in Italia. È già stato eseguito il test di Mantoux su tutti gli ospiti dello Sprar e sulle insegnanti dei corsi frequentati dal ragazzo. Corsi che credo siano assimilabili alle scuole medie, e che generalmente si svolgono nei locali delle scuole pubbliche. Quest'anno, poiché la scuola media è in fase di rifacimento, abbiamo dato la possibilità al dirigente che gestisce i corsi, di usufruire della biblioteca pubblica. Voglio fare i migliori auguri al ragazzo, che tornerà presto in seno alla nostra comunità».
I tempi di degenza del giovanissimo immigrato non saranno proprio brevissimi, in quanto è destinato a rimanere in ospedale per qualche mese, e comunque fino a quando la malattia non sarà in totale remissione. I farmaci utilizzati, sono gli antibiotici, spesso usati in combinazione tra loro, sia per la terapia d'attacco, che per quella di mantenimento, che può protrarsi addirittura per un intero biennio. Per evitare che si instauri una resistenza ai farmaci antitubercolari, l'Organizzazione mondiale della Sanità e le associazioni scientifiche hanno studiato una strategia denominata Dot (terapia osservata direttamente), che consente al medico di assicurarsi personalmente che il paziente assuma la sua dose di farmaci quotidianamente, contraendo notevolmente i tempi del trattamento terapeutico e riducendolo a soli sei mesi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino