Samte, la rabbia degli operai: «Stop ai licenziamenti»

Samte, la rabbia degli operai: «Stop ai licenziamenti»
Vertenza Samte, giornata convulsa tra proteste e presidi. Prima l'assemblea allo Stir e poi il presidio dei dipendenti in via Mazzoni presso la sede della società...

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Vertenza Samte, giornata convulsa tra proteste e presidi. Prima l'assemblea allo Stir e poi il presidio dei dipendenti in via Mazzoni presso la sede della società provinciale durato fino a sera. Dopo la fallimentare trattativa al Ministero del Lavoro e successivamente negli uffici regionali di Napoli per ottenere una deroga sulla cassa integrazione, poi sfumata, ieri pomeriggio i lavoratori, preoccupati per il loro futuro, si sono recati negli uffici della società provinciale per incontrare l'amministratore unico Carmine Agostinelli.


Momenti di tensione tra i lavoratori, per le difficoltà economica che stanno attraversando e per l'incertezza del loro futuro lavorativo, ma poi è tornata la calma.
 
«Agostinelli ha spiegato Antonio Tizzani della Cgil ci ha informato che oggi saranno pagati a tutti i 51 lavoratori 1000 euro in acconto e poi entro la prossima settimana, dopo il bonifico di Sapna, sarà possibile completare almeno il pagamento di uno stipendio arretrato».

Per quanto riguarda l'incontro con Bonavitacola, i sindacati hanno ottenuto già l'ok di massima per incontrarlo entro la prossima settimana. Il licenziamento collettivo dei dipendenti è ormai alle porte ma si tenterà un'ultima strada coinvolgendo direttamente la Regione. «Nonostante l'accordo ha spiegato Michele Caso della Uil intercorso tra Regione e Provincia sulla ricezione delle ecoballe presso l'impianto Stir di Casalduni, che consentirebbe di evitare l'espulsione dei dipendenti della Samte impiegati presso quell'impianto grazie agli introiti connessi, la società non sembra intenzionata a ritirare la procedura di licenziamento collettivo. Si tratta di una vertenza pesante per i gravi disagi inflitti ai lavoratori che non percepiscono stipendio da oltre tre mesi e complessa per le oggettive difficoltà di accesso ad ammortizzatori sociali. La proposta dei sindacati è quella di utilizzare i lavoratori a rischio licenziamento presso altri impianti per un periodo provvisorio necessario al ripristino dello Stir di Casalduni».

I sindacati provinciali e regionali chiedono a Bonavitacola di salvaguardare l'occupazione e la dignità dei lavoratori. Proprio la prossima settimana, infatti, dovrebbero essere avviati i lavori per ripristinare una linea di lavorazione dello Stir dopo l'ok della Regione alla variante per l'utilizzo di di 900 mila euro.


I sindacati, intanto, hanno scritto anche al Tribunale di Benevento richiedendo un incontro urgente per avere chiarimenti in merito ai pagamenti che i lavoratori devono ricevere dopo l'omologa del concordato preventivo. I loro sarebbero crediti privilegiati da pagare subito. Presso l'ex Fungaia, nell'area Stir, continuano, intanto, ad arrivare le ecoballe da Napoli con i viaggi previsti la mattina e il pomeriggio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino