Sigilli alla fabbrica tessile disumana: denunciati padre e figlio nel Sannio

Sigilli alla fabbrica tessile disumana: denunciati padre e figlio nel Sannio
DUGENTA - Un vecchio casolare ubicato nelle immediate vicinanze del centro abitato di Dugenta, a qualche manciata di chilometri, utilizzato ormai già da diverso tempo come...

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DUGENTA - Un vecchio casolare ubicato nelle immediate vicinanze del centro abitato di Dugenta, a qualche manciata di chilometri, utilizzato ormai già da diverso tempo come stabilimento per lo stoccaggio e la lavorazione di materiale tessile attraverso l'utilizzo di scarti della produzione industriale. Voci di paese, sospetti che circolavano con una certa insistenza e che nelle ultime settimane avevano attirato le attenzione degli uomini del commissariato di polizia di stato di Telese Terme, sotto il coordinamento del vice questore Flavio Tranquillo. Un'operazione che è andata a delinearsi sin da principio, dai primi appostamenti, sicuramente come non di facile lettura con la necessità di programmare l'irruzione all'interno del fabbricato in flagranza di reato, con i lavoratori in piena attività. Possibilità che si è presentata nella giornata di giovedì, dalla prima mattinata. Un blitz improvviso degli uomini della squadra mobile, del commissariato della cittadina termale e del gruppo della Guardia di finanza di Benevento.

 
Gli agenti hanno agito quando erano da poco passate le 9.30 circondando l'area e aggirando, attraverso il passaggio tra rovi e sterpaglie, il sistema di video sorveglianza posto all'ingresso della struttura. Nell'opificio gli agenti si sono trovati di fronte 11 operai, alcuni comunitari, altri extracomunitari, tra i quali uno in condizione di irregolarità sul territorio nazionale, intenti a lavorare in una sorta di magazzino, privo di riscaldamenti e con alcuni bancali in ferro su cui tagliavano indumenti usati destinati alla produzione di nuovi tessuti. Uno scenario che è andato a configurarsi, probabilmente, ben al di là di quanto ipotizzato in una prima fase investigativa. Nessuna traccia invece dei titolari, due uomini residenti a Dugenta, padre e figlio. Dai primi riscontri effettuati, con il supporto del personale in forza all'ispettorato territoriale del lavoro, tutti gli operai sono risultati con posizioni irregolari, completamente in nero, e con remunerazioni irrisorie a fronte dell'imposizione di giornate lavorative anche di dodici ore.

«Condizioni disumane» hanno riferito gli inquirenti che hanno trovato poi riscontro, al di là delle circostanze tutt'altro che equivoche, dal racconto e dalle testimonianze raccolte sul luogo, che torneranno ora utili alle indagini che punteranno a verificare l'effettiva situazione di ciascun lavoratore impegnato nello «stabilimento».

Un'attività, andata avanti anche per tutta la giornata di ieri, che proverà ad accertare anche l'eventuale domicilio dei cittadini extracomunitari nei centri di accoglienza della zona. «Sfruttamento del lavoro e violazioni al codice dell'ambiente». Questi i reati contestati ai due proprietari della fabbrica, denunciati a piede libero, mentre ulteriori misure amministrative e pecuniarie verranno elevate in virtù delle risultanze degli uomini della Guardia di finanza, dell'Ispettorato del lavoro.


All'esterno della struttura per la quale è stato disposto il sequestro, inoltre, i poliziotti hanno rinvenuto cumuli di rifiuti speciali abbandonati, scarti della lavorazione alcuni parzialmente bruciati con il conseguente danno ambientale che passerà ora al vaglio dei tecnici dell'Arpac, intervenuti nel corso del sopralluogo in una zona che, solo qualche settimana fa, era balzata agli onori delle cronache per il ritrovamento, ad opera del comando provinciale dei carabinieri di Benevento in un'area di circa 500 metri quadrati che un tempo ospitava l'ex istituto agrario, di un ingente quantitativo di rifiuti speciali pericolosi, costituiti da numerose lastre in fibrocemento in parte non integre probabilmente contenenti amianto. Monitoraggio, pattugliamenti, e controllo del territorio, finalizzato al contrasto e alla prevenzione di tali fenomeni, che proseguirà con forza anche nelle prossime settimane. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino