Tribunale, il rebus dei certificati: il presidente sollecita Mastella

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Quarantacinque giorni. Tanti ne erano trascorsi dall'ultimo superamento dei valori limite di polveri sottili prima di quello verificatosi domenica. Uno sgradito ritorno...

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Quarantacinque giorni. Tanti ne erano trascorsi dall'ultimo superamento dei valori limite di polveri sottili prima di quello verificatosi domenica. Uno sgradito ritorno certificato come sempre dalle centraline dell'Arpac collocate in città. È stata la postazione in zona stadio a Santa Colomba a dare l'allarme rosso per l'avvenuto surplus di polveri Pm 10 il 9 giugno. Il bollettino Arpac parla di 60 microgrammi per metro cubo d'aria in luogo dei 50 massimi consentiti come media oraria nelle 24 ore. Valori medi come detto e dunque ciò significa che in alcune ore della giornata i livelli di veleni respirati sono stati ben più elevati. Riscontri considerevoli ancorché nei limiti di legge alle postazioni di via Mustilli (39 microgrammi per metro cubo) e Ponte Valentino (33 microgrammi).

 
Salgono così a 8 dall'inizio dell'anno i superamenti misurati dalla centralina di Santa Colomba che però come si ricorderà è rimasta a lungo inattiva per problemi tecnici e burocratici. L'antenna di via Mustilli, la più prossima al centro urbano, ha già riscontrato 9 giornate off limits ed è al momento quella con il maggior numero di superamenti. A quota 4 la stazione di Ponte Valentino - zona industriale, la più periferica. Ancora lontano dunque il «bonus» dei 35 superamenti annui consentiti dalla legge, quota che va però ricordato non attiene alla salubrità dell'aria ma agli aspetti formali a carico delle città che oltrepassino tale soglia. Va poi considerato l'effetto non meno deleterio delle polveri ultrasottili Pm 2,5 sulla salute umana per le quali la normativa di settore non prevede una deroga per numero di giornate ma una media annua da non superare fissata in 25 microgrammi per metro cubo d'aria. Al momento Benevento è a 18 microgrammi. Il recente sforamento riaccende dunque l'attenzione su una problematica che era stata riposta momentaneamente nel cassetto delle cronache dopo l'exploit coinciso con i mesi autunnali e invernali quando Palazzo Mosti fu costretto ad adottare misure d'urgenza per la particolare virulenza del fenomeno.


L'emergenza era poi rientrata in primavera anche grazie alle condizioni climatiche favorevoli caratterizzate da frequenti precipitazioni. L'ultimo superamento di polveri Pm 10 risaliva allo scorso 26 aprile. Più numerosi i casi inerenti le polveri extrafini Pm 2,5 per le quali dall'inizio dell'anno si contano già decine di giornate con valori al di sopra dei 25 microgrammi per metro cubo d'aria stabiliti dal legislatore come media giornaliera. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino