Franco e Ciccio non leggevano gli Harmony

Franco e Ciccio non leggevano gli Harmony
Ci vorrebbero Elio e le Storie Tese, per tutti i luoghi comuni che riescono ad apparecchiare Donato Carrisi e Giuliano Sangiorgi, (presentati per libro «L’ipotesi del male»...

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Ci vorrebbero Elio e le Storie Tese, per tutti i luoghi comuni che riescono ad apparecchiare Donato Carrisi e Giuliano Sangiorgi, (presentati per libro «L’ipotesi del male»  e «Lo spacciatore di carne*») chiamati da “La Lettura” a una conversazione che diventa il massimo esempio di fuffa culturale degli ultimi tempi. Lo sfondo è il Salento ovvio, l’incontro «tra una bianca masseria vicino Nardò e un ristorante in riva al mare a Porto Cesareo». Il titolo è «Gli Harmony e il rap hanno cambiato tutto (anche noi due)», la frase chiave: «i generi non esistono, esistono le emozioni». Con affermazioni come «No, io scrivo rock», e non lo dice Mike Jagger ma Donato Carrisi. E si continua col male: «parte oscura che ci affascina perché fa parte della nostra natura», le radici «contano ma è bello dimenticarle nel confronto con gli altri» e si finisce con la libertà «sacrificio enorme, a partire da quella culturale». E, infatti, proprio la libertà è il tema di una divertentissima discussione tra  Fulvio Abbate e Pietrangelo Buttafuoco, smisurata per i tempi che viviamo.

Volevo scrivere la storia di qualcuno che non fossi io, come Edo, il protagonista, che però ha i miei dubbi e le mie stesse domande». Alla fine il sangue come metafora è poca cosa, e non perché a scrivere è un cantante, a scrivere è uno che non sa tenere le parti, sarà anche vero che: «scrivere emoziona principalmente me stesso», come dichiara, ma il problema è che non emoziona chi legge.

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Il Mattino