Salone sì, Salone no, la terra dei cachi

Salone sì, Salone no, la terra dei cachi
Il salone del libro passa da Torino a Milano, come se il cambio di città potesse invertire l’assenza culturale o dare una nuova possibilità a una fiera che non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il salone del libro passa da Torino a Milano, come se il cambio di città potesse invertire l’assenza culturale o dare una nuova possibilità a una fiera che non è mai diventata quella di Francoforte. Sui giornali: piccoli medi e grandi editori si sfidano, polemizzando tra loro, e riuscendo ad annoiare i lettori fin dalle prime righe, quasi più di come avevano fatto al salone del libro: consegnato allo spettacolo e sottratto ai libri. Confermando che il condominio rimane la cifra culturale dell’editoria italiana. Leggendoli, viene da augurarsi che Amazon s’inventi un grande salone alternativo, magari in un posto di provincia, da dove sono venute tutte le grandi novità culturali del nostro paese. Perché il punto è un altro, non la città dove si debba tenere il salone, ma, piuttosto, l’assenza di un progetto culturale, l’iperproduzione di libri inutili e conformi senza più spazio per la vera sperimentazione, l’aver creato lettori bassi al punto di essere spaventati non tanto dalla sintassi di Gadda o Busi, quanto già dai loro titoli. 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino