Famiglie con bambini, comitive di amici in gita fuori porta, in vacanza per un giorno sul Pollino, ma anche turisti in arrivo da altre regioni d'Italia - Campania, Basilicata...
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Angoscia e apprensione a Civita, nella piazza del piccolo comune arbereshe, davanti alla sede della società «Raganello tour» che aveva organizzato un escursione per 15 persone. «È una immane tragedia. I nostri ospiti, una famiglia milanese, per fortuna erano già rientrati dall'escursione. Speriamo che il bilancio non peggiori. Il problema è che al momento non si sa il numero dei dispersi perché in molti si avventurano da soli», racconta il proprietario del B&B La Locanda di Civita, a pochi chilometri dalle Gole del Raganello, dove oggi la piena del torrente ha travolto e ucciso gli escursionisti. E le ricerche continuano tutta la notte: sono arrivate due torri faro per illuminare a giorno la zona del Ponte del Diavolo, una delle mete più battute. Sul posto anche i sommozzatori di Brindisi e Taranto, con i vigili del fuoco. «Sono circa 70 - dice il Capo della Protezione civile della Regione, Carlo Tansi - le unità impegnate a setacciare a tappeto l'area. La vera incognita è costituita dal numero dei dispersi di cui al momento non si ha piena contezza. Quello che si sa è che le Gole a causa dell'acqua caduta copiosamente si sono saturate e hanno scaraventato le vittime anche a tre chilometri di distanza».
«In condizioni meteo normali il percorso possono farlo anche i bambini», aggiunge l'albergatore di Civita. Età minima consigliata: 10 anni, si legge sul sito Avventurieri del sud, che organizza le escursioni, in collaborazione con le più esperte guide. L'associazione, iscritta al registro Coni, in homepage indica l'equipaggiamento adatto: «Occorre indossare scarponi da trekking o, in subordine, da ginnastica con suola non consumata e costume da bagno. Muta da sub e casco omologato verranno forniti».
«Le ondate di piena nel torrente Raganello ci sono spesso d'inverno, ma non era mai capitato d'estate», interviene Luca Franzese, responsabile del Soccorso Alpino della Calabria. Ieri, afferma, l'ondata di piena è arrivata all'improvviso e il livello del torrente ha raggiunto «i due metri, due metri e mezzo. Ed era impossibile accorgersene perché in quel tratto non stava nemmeno piovendo». Aggiunge il proprietario del B&B: «Gli anziani del paese di San Lorenzo mi hanno detto che tanta acqua non se ne vedeva da 50 anni». E negli ultimi dieci giorni il percorso lungo le gole non era consigliato da alcuni esperti del posto, vista la frequenza dei temporali pomeridiani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino