Reggio Calabria - Si nascondeva in una villetta vicino al centro abitato di Gioia Tauro. Era irreperibile dal 2015 e su di lui pendeva una condanna in primo grado a 14 anni di...
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«Nel giro di pochi mesi abbiamo catturato un secondo latitante. Di Marte – ha spiegato il comandante dei carabinieri di Reggio Calabria, Giuseppe Battaglia - fiancheggiava e contribuiva all’arricchimento delle cosche Alvaro di Sinopoli e Pesce di Rosarno. L’internazionalità del provvedimento è derivato da un’operazione della Guardia di Finanza del 2015 che scoprì un vasto traffico di cocaina da Sud America all’Italia e lui si nascondeva ancora nella Piana di Gioia Tauro e sicuramente era inserito ancora negli stessi circuiti criminali. È stato rintracciato dopo alcuni mesi di meticoloso e inteso lavoro coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria».
Di Marte è stato sorpreso all’interno di un’abitazione in contrada Morrone di Gioia Tauro. I militati all’interno dell’appartamento hanno trovato documenti di identità falsi, oltre 12mila euro in contanti, un tablet e diversi telefoni cellulari, il tutto sottoposto a sequestro.
Sono state arrestate per favoreggiamento personale e condotte ai domiciliari altre quattro persone che risiedono nello stabile: si tratta di due coppie di coniugi che con la loro condotta avrebbero aiutato il latitante a sottrarsi alla cattura. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino