Quando sono arrivati i carabinieri, sulla monovolume, una Opel, erano già stati caricati 6000 pacchetti di sigarette trafugati direttamente dai magazzini dell’Agenzia...
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I quattro arresti eseguiti ieri sono solo la punta di un iceberg. L’inchiesta è ben più ampia e riguarda il rinato contrabbando, fenomeno in passato considerato estinto ma tornato alla ribalta negli ultimi anni. Proprio da Marcianise, nell’agosto scorso, è scattata una maxi-operazione che ha portato al sequestro di 15 tonnellate di quelle che in gergo vengono chiamate «cheap white». Si tratta di sigarette non ammesse nel circuito di vendita dell’Unione Europea, spesso «repliche» di marchi originali, pericolose per la salute perché contengono metalli pesanti e per questa ragione più dannose di quelle «legali» che, benché nocive, rispondono agli standard di sicurezza comunitari. L’operazione dei militari della Guardia di Finanza di Marcianise, agli ordini del capitano Davide Giangiorgi, alzò il velo su una vera e propria rete dei «signori del tabacco» che andava da Caserta a Napoli e aveva ramificazioni anche nel Sannio. D’altronde, la Campania è maglia nera in fatto di contrabbando e Napoli e Caserta sono da considerarsi le centrali del business. Lo dicono le indagini e gli studi di categoria, specie quelli commissionati dalle principali case produttrici di tabacchi. Nel 2015, la Campania si è confermata la regione più interessata dal fenomeno del traffico di tabacco lavorato estero, con una percentuale di prodotti illeciti del 37 per cento. Un pacchetto di sigarette su due è venduto di contrabbando. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino