OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Un milione di euro. È questo il danno stimato per l'azienda ortofrutticola finita in fiamme nella domenica di Pasqua. Una festività drammatica per i titolari della «Corte Grande Srl», che nulla hanno potuto per salvare la struttura dal devastante incendio improvvisamente scoppiato nel capannone della frazione sessana di Maiano.
Questi i fatti: è la tarda mattinata di domenica quando residenti e automobilisti lanciano l'allarme: dai campi coltivati a ridosso del litorale si alza una nube nera di enormi dimensioni, di colore troppo scuro per essere un incendio tra i boschi che caratterizza le estati casertane. E infatti, a finire avvolto dalle lingue di fuoco è la nota impresa agricola; in pochi minuti il rogo divora tutto ciò che trova sulla propria strada: celle frigorifere, attrezzature, mangimi e una decina di mezzi agricoli di ultima generazione. La macchina dei soccorsi è massiccia: le squadre dei vigili del fuoco di Mondragone e di Teano sono coadiuvate da un'autobotte arrivata da Caserta, ma serviranno ore per spegnere definitivamente l'incendio che, nel frattempo, aveva assunto proporzioni inquietanti.
Al punto che la nube nera - che ha sovrastato l'area di confina tra Sessa Aurunca e il Basso Lazio si riusciva a scorgere anche dai territori circostanti e da oltre regione. Senza parole i proprietari della «Corte Grande Srl», originari di Marano di Napoli, che hanno assistito alle operazioni di spegnimento con le lacrime agli occhi e non riescono a darsi spiegazioni. Le ricerche, però, sono già cominciate nelle ore successive allo spegnimento del rogo, prima con i rilievi dei caschi rossi e poi le indagini avviate dai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca.
Solo pochi mesi fa, d'altronde, c'è stato un violento incendio nell'azienda Grandi Carni Spa di Pontelatone. Anche in quel caso i danni furono ingenti, con parte del capannone adibito alla macellazione e conservazione di carne completamente avvolto dalle fiamme in un'area che si estende su una superficie di circa 2mila metri quadri. E poi nella vicina Teano fece discutere il rogo divampato in circostanze misteriose nei fondi agricoli del bene confiscato alla camorra «Antonio Landieri» gestito dalla cooperativa sociale «la Strada». Qui, a permettere la rapida espansione del rogo sicuramente l'erba secca e la vegetazione arsa dal sole, che hanno fatto da combustibile dell'incendio. Ma è rimasto un giallo il motivo dell'innesco.
Il Mattino